venerdì 18 luglio 2014

Si può salvare la stampa senza pensare alle edicole?

E’ in distribuzione per tutte le edicole di Milano la locandina relativa alla campagna di sensibilizzazione  a cui S.N.A.G. sta dando corso

La locandina è stata pubblicata anche da diversi quotidiani nazionali affinché anche i consumatori/cittadini  inizino a comprendere che parlare di  “crisi dell’editoria” non vuol dire riconoscere il lavoro solo dei giornalisti o dei grandi gruppi editoriali, ma anche dei diversi anelli della filiera, compresa la rete commerciale rappresentata dalle edicole italiane.

Attualmente nonostante gli incontri al Governo si sta facendo fatica a trovare misure di sostegno o nuove regole per il settore della vendita di prodotto editoriale.

E’ quindi importante la collaborazione di tutti i rivenditori.

Sempre più spesso si parla di crisi dell’editoria, giustamente. Ciò che si sta vivendo segnerà la storia dell’informazione. Le modalità di diffusione come di fruizione delle notizie sono completamente cambiate in pochi anni. Non si parla mai di crisi di un modello commerciale che oramai non si sostiene più.

 Non parlo solo di rivendite/edicole ma anche di distribuzione. Oggi i distributori per poter vedere con ottimismo il proprio futuro e soprattutto i loro bilanci sottraggono con la forza denari alla rete di vendita, con le spese di portatura o in altri casi si inventano attività commerciali collaterali e abbiamo non più il distributore che inserisce in bolla il suo “privè” ma che si mette a distribuire dal riso ai gavettoni.

Sul lato edicole la situazione è molto più grigia. Si lavora 12/14 ore per non riuscire ad avere un utile sufficiente al sostegno di una famiglia. Molti innovano e cercano soluzioni. La maggior parte chiude. Il ricambio non c’è mai stato come per altre attività imprenditoriali e gli ultimi anni hanno visto il tracollo del settore.

Ti chiediamo pertanto l’esposizione della locandina sul tuo punto vendita e magari chiedendo l collaborazione di colleghi affinché il cittadino capisca la grave situazione che sta vivendo il nostro settore

giovedì 17 luglio 2014

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martedì 15 luglio 2014

Assemblea in Unione Commercianti di Milano - Metropolitana milanese

E’ stato definito con A.T.M. l’accordo transattivo che consentirà ai rivenditori di metropolitana di poter proseguire la propria attività fino al 28 febbraio 2016. 

E’ inoltre in fase di stesura, e verrà a breve siglato, l’accordo che legherà le Organizzazioni Sindacali con A.T.M. spa e Comune di Milano per istituire un tavolo di lavoro con il compito di definire le logiche della futura evidenza pubblica dei locali. 

L’accordo è stato analizzato, discusso e visionato tra tutte le Organizzazioni Sindacali coinvolte e si può
considerare l’ottimale soluzione in attesa di poter affrontare, con tutti i soggetti coinvolti, quelle premialità che

potranno essere acconsentite agli attuali conduttori al momento dell’evidenza pubblica

giovedì 10 luglio 2014

EDITORIA: SNAG LANCIA CAMPAGNA PER IL RILANCIO DEL SETTORE PARTENDO DALLE EDICOLE



Milano, 10 luglio 2014 – SNAG, Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai aderente a  Confcommercio, ha lanciato oggi una campagna di sensibilizzazione sul ruolo che le edicole vogliono avere nel rilancio del settore editoria.

Da ormai troppo tempo gli edicolanti sono relegati ad una posizione di secondo piano, inascoltati nonostante la necessità di un rapido intervento per scongiurare la chiusura di altri punti vendita. Negli ultimi 10 anni hanno infatti abbassato definitivamente la serranda circa 10.000 edicole, con una perdita complessiva di oltre 20.000 posti di lavoro. 

SNAG, attraverso questa campagna stampa dal claim Un giornale senza edicola è come un pesce fuor d’acqua, rivendica un ruolo di maggior rilievo per i punti vendita all’interno della discussione sul rilancio dell’editoria. La similitudine offre molteplici interpretazioni.

Senza un rinnovato accordo di filiera e ad un impianto normativo rinnovato e certo, ad agonizzare sono infatti tutti gli attori: editori, giornalisti, distributori ed edicole.

“Le edicole non chiedono soldi al Governo, non ne hanno mai chiesti - ha commentato Armando  Abbiati, Presidente Snag Confcommercio -; chiediamo che siano definite regole certe, leggi chiare e  non interpretative sulla distribuzione, una rinnovata spinta all’informatizzazione e, più in generale, una maggiore attenzione alla categoria stessa. Il tutto con immediatezza e urgenza, perché il tempo dell’attesa è ormai finito”.


Pur apprezzando il nuovo slancio del Governo, che ha iniziato a operare per smuovere situazioni ferme da ormai troppo tempo, SNAG tiene a sottolineare come tutti gli sforzi a monte della filiera siano di fatto poco efficaci se non si dà priorità alle edicole, che rappresentano il punto in cui i prodotti editoriali vengono offerti ai clienti.

Chi decide la vita o la morte di un' edicola in Italia?

60 anni di cultura dell’informazione in Italia vengono interrotti in maniera prepotente e levantina da pochi soggetti destinati alla distribuzione dei prodotti quotidiani e periodici sul territorio nazionale.
Ecco cosa sta  accadendo in Toscana ma che avviene anche in diverse aree di 'Italia. 

L’ incontestabile e oramai acclamato collo di bottiglia creato da questi “baroni” della distribuzione esplode in tutta la sua virulenza e all’ oscuro dell’opinione pubblica.

Immagino che mai il consumatore potrebbe supporre che un commerciante possa essere costretto a  pagare per porre in vendita prodotti fuori mercato e  che mai potrebbero generare anche il minimo  interesse nell’utente. Cose che si sentono solo al telegiornale ed in specifici ambiti di cronaca.

Troppo potere è stato dato negli anni alla distribuzione locale. Strategia di commercializzazione e di posizionamento del prodotto in mano a poche teste e con le idee…non proprio chiare.

Gli edicolanti sempre hanno dovuto sostenere il diritto all’informazione, attraverso leggi ad hoc, sulla propria schiena dove, in cambio di una appena sfumata protezione istituzionale, hanno dovuto mettere sul piatto della bilancia la propria vocazione imprenditoriale.

Oggi addirittura con un approccio tipico di un determinato profilo e non proprio dei più legali ( se paghi stai aperto se no chiudi….) diversi distributori che mai hanno capito cosa voglia dire essere imprenditori perché troppo abituati ad usare la rete commerciale come bancomat “spengono” attività commerciali sul territorio nazionale.


Antitrust e istituzioni con le mani legate o con gli occhi bendati accelerano un processo di disfacimento di una rete commerciale tra le più produttive ed efficienti sul territorio nazionale.

 Chi perderà sul lungo periodo? Il cittadino, ma ancora non se ne sta accorgendo

A.R.

mercoledì 9 luglio 2014

Insieme per la sicurezza

Importante iniziativa di Unione Confcommercio Milano: “INSIEME PER LA SICUREZZA”

"In questi giorni ha preso avvio l’indagine “Insieme per la sicurezza”, importante iniziativa che coinvolge 75mila imprese del commercio, del turismo e dei servizi di Milano e Provincia e si pone l’obiettivo di misurare e mappare l’impatto della criminalità nell’area metropolitana.
Lo studio, che ha come promotore e finanziatore Confcommercio - Commissione Politiche per la Sicurezza e la Legalità, è realizzata in partnership con Confcommercio Milano, Scuola Superiore del Commercio del Turismo dei Servizi e delle Professioni e Università degli Studi di Milano Bicocca - Dipartimento di Statistica e Metodi Quantitativi.

Si tratta di un’indagine su ampia scala che, strutturata attraverso un questionario composto da 28 domande, interessa principalmente gli imprenditori con attività “su strada” ovvero quelle maggiormente esposte ai rischi del crimine.
Il questionario, redatto in italiano, arabo, cinese, spagnolo, inglese e francese per facilitarne la comprensione anche agli imprenditori stranieri, è stato spedito a fine giugno attraverso Poste Italiane e, entro fine luglio, potrà essere restituito a mezzo posta e senza costi tramite la busta pre-affrancata ricevuta assieme al questionario.
Il questionario è totalmente anonimo: in nessun modo è possibile risalire all’impresa che risponde. L’unico dato che l’imprenditore fornisce è il cap, codice di avviamento postale. Il questionario, accompagnato da una lettera del nostro presidente Carlo Sangalli, è stato pensato e strutturato in tale modo  proprio per poter essere compilato con la massima serenità e sincerità.
E’ chiaro che più ampio sarà il riscontro da parte degli imprenditori più l’indagine potrà fornire un quadro esauriente del contesto di legalità nel quale operano gli imprenditori milanesi del commercio, del turismo e dei servizi  utile a stabilire le condizioni di sicurezza, la presenza di fenomeni di criminalità, i possibili interventi."


Alla luce delle numerose segnalazioni di furti e rapine che sono arrivate negli ultimi tempi, già da noi segnalate agli organi preposti, Vi chiediamo di dare la massima collaborazione rispondendo al questionario che, ribadiamo, è in forma anonima.