domenica 29 gennaio 2012

Azienda Edicola

Il nuovo numero del nostro giornale è in edicola. Così come per il numero precedente si parlerà, ovviamente, di liberalizzazioni. Per questioni legate ai tempi non sono riportate le ultime novità, ma il quadro legislativo è ben delineato da parte dell’Avv. Dario De Vitofranceschi. Aspetto che richiamo e che ha visto un suo sviluppo proprio in questi giorni è il punto relativo alla “realizzazione di una rete informatizzata di cui le edicole siano parte integrante e che sia in grado di offrire servizi aggiuntivi”.
Azienda Edicola
Sul tema liberalizzazioni vengono riportate le opinioni di alcuni tra i più importanti direttori di quotidiani e non solo( Ferruccio De Bortoli, Dir. Corriere della Sera - Vittorio Feltri,  editorialista de "Il Giornale - Giorgio Mulè, Dir. Panorama - Ezio Mauro,  Dir.La Repubblica - Roberto Napoletano, Dir. Sole 24 ore) anche quello della F.I.E.G., anche se, considerando il peso che ha avuto negli ultimi dieci anni conta come…ditemi voi! 

Si parla di nuove importanti convenzioni rivolte ai soli associati S.N.A.G. In merito alla fideiussione Metrix, stiamo sostenendo con i distributori locali le trattative per la loro accettazione.

Troppo gentile è l’articolo relativo ai bollini e sticker, definita come una “furbata” degli editori,  quando si tratta in realtà di un autentico cancro del settore, sostenuto però da tutti.- L’unica strada? Modifica di legge e un approfondimento dei “tecnici del settore”

Patigliaggi”. cosa sono dove si possono vendere e come sono inquadrati normativamente nelle varie regioni, senza dimenticare un approfondimento sulle bibite.

Pag 32 vede la pubblicazione di un verbale in tema Inforiv da dove emerge che in sede F.I.E.G. sono stati definiti i costi obbligatori ed accessori del programma. Purtroppo ciò che sostengono le commissioni interne F.I.E.G. (GRAS) e ciò che fanno i distributori non sono la stessa cosa. Tant’ è che in data 29 dicembre di fronte al rifiuto da  parte di un distributore locale di Monza e Brianza di chiedere dalla rete di vendita solo i costi minimi definiti ( ovvero i soli costi di ftp), senza estorcere quindi  i costi relativi ai vari livelli di assistenza,  abbiamo dovuto chiedere la convocazione del medesimo distributore in sede F.I.E.G. per affrontare congiuntamente il tema. La federazione saprà prendere una posizione o continuerà a fare da spettatore nell’arena? Sarebbe comunque interessante che tutti sindacati provinciali facessero la stessa richiesta al proprio distributore locale!

Nuovamente viene dato uno spazio alle associazioni dei distributori locali A.NA.DI.S.  ed N.D.M. e tanto altro ancora.

Ricordiamo l’importanza di essere informati e la necessità di continuare a cercare informazione. Ricordiamoci che il nostro lavoro non si limita alla “differenza in resa” con il distributore o la difficoltà ad avere il nostro dvd per il cliente in condizioni accettabili, ma è anche molto molto altro. Quindi leggiamo leggiamo leggiamo e…cresceremo assieme.

sabato 28 gennaio 2012

Il Corriere della sera fa le valige

Chi avesse ancora dubbi sul fatto che il nostro mondo è cambiato ora deve solo mettere assieme quello che ha sotto gli occhi per capire che lo scenario editoriale di un tempo oramai appartiene al passato. Ricordo quando arrivarono solo le prime voci dello sbarco della free- press a Milano ed il panico che generarono.
Via Solferino a Milano

 I danni li hanno fatti eccome, sulle nostre tasche, e la balla pazzesca che è stata cavalcata per anni secondo cui avrebbe rappresentato una qualche forma di educazione alla lettura del cittadino si è rivelata per quello che era…una balla. Così come la surreale tesi secondo cui il lettore avrebbe poi approfondito su giornali a pagamento. Chiude dopo 11 anni anche City. Dopo il quotidiano free press de il Sole 24 ore ed il “corrierino tascabile” sempre rcs, chiude anche City, con le sue varie edizioni nazionali. Massimo rispetto per i lavoratori, ma tutto passa…noi…oggi..siamo ancora qua. Un po’ macilenti e sicuramente con un magro portafoglio, ma ci siamo. Non un prodotto del marketing o una cometa  sostenuta con soldi pubblici o con quelli che addirittura non esistono, ma la parte più pulita e solvente dell’editoria italiana, quella che lavora 14 ore al giorno e che commuta ogni giorno l’Informazione ma anche carta straccia in soldi freschi. Incredibilmente dei vantati 1.746.00 lettori dalla testata free-press, nemmeno uno spenderà più nemmeno cinquanta centesimi per comprare un giornale, così anche le nostre rivendite soffriranno. Noi  però la ”cura dimagrante” sono più di dieci anni che la facciamo. Ma non è tutto qui. I geni del marketing del Corriere della sera dopo un buco colossale di un miliardo di euro con l’acquisto del gruppo editoriale spagnolo Recoletos,  si sono trovati costretti a vendere i gioielli di famiglia ovvero parte degli uffici di via Solferino. E’ così previsto una sorta di   smembramento del Corrieredella Sera e Gazzetta dello Sport a seguito della necessità di fare cassa. Sinceramente  e personalmente non vedo così tragico il dover spostare determinate persone in un altro luogo lavorativo per necessità così stringenti. Teniamo presente che andrebbero in Via Rizzoli nella sede M-Dis a 200 metridalla metropolitana…Certamente pranzare in Brera è molto più allettante ma lo è anche avere uno stipendio tutti i mesi. Altrettanto incomprensibili sono le critiche alla tecnologie ed al ”giornale bionico”, ma forse è solo un gergo che in casa Solferino si capisce, il resto del mondo avrà delle difficoltà a capire.
Fatto strano…non collegato…ma degno di nota è che proprio con il primo di gennaio l’edicola più vicina alla sede di via Solferino ha chiuso definitivamente. In una maniera molto drammatica per il mondo editoriale non tanto per il gestore dell’attività. Semplicemente ha deciso che economicamente non conveniva più dedicare il proprio negozio alla vendita del prodotto editoriale. Basso ricarico, poche vendite, molti problemi con le agenzie di distribuzione. Così’ ha rinunciato ai giornali per diventare 100% cartoleria. Non vi sto parlando di une edicoletta di provincia o sul cucuzzolo della montagna ma di una in una  zona tra le più ambite di Milano, la stessa che non vogliono mollare i giornalisti del Corriere.

Tutto sta cambiando ma noi siamo sempre qua e anche questa volta faremo da spettatori a chi ancora di editoria ha sempre voluto capire poco.

domenica 22 gennaio 2012

Milano rilancia l'informatizzazione

Si è conclusa una prima parte di un progetto nato la primavera scorsa che ha visto la partecipazione di più soggetti operativi nell’area di Milano.




Constatato che, indipendentemente dall’’ottimizzazione o meno del programma da parte del Distributore Locale, sono indubbi i naturali vantaggi che un software informatico riesce ad offrire rispetto a chi ne è privo, è nato un progetto con la distribuzione di Milano M.D.M. che ha visto la consegna in tutte le edicole di Milano di un DVD dalla copertina piuttosto misteriosa…

Grazie alla competenza del Dott. Alfredo Lenci dell’Agenzia M.D.M., in qualità di curatore del progetto, si è quindi voluto creare una sorta di ”spot” su ciò che riesce ad offrire il programma. Una storia non raccontata però dalle OO.SS dai distributori o da altri ma solo dagli edicolanti. Per chi lo usa sembreranno forse delle banalità, ma danno risposta a tutte quelle che sono le normali criticità che emergono quando il rivenditore si trova davanti alla fatidica scelta se informatizzare o meno.

Diciamo che nessun motivo è plausibile per fare una scelta contraria alla necessità di gestire il  proprio lavoro con un Computer però la nostra categoria ha sempre un motivo per sentirsi diversa dal resto del mondo..

Nei titoli di coda si prevedono poi alcune novità importanti:

Cosa aspettiamo quindi? Informatizziamo seriamente Milano o no?



Elena – “tutti i lavori devono guardare avanti al futuro

Alberto – “il futuro deve essere per forza l’informatizzazione altrimenti siamo tagliati fuori da qualsiasi cosa”

Sabrina – “Siamo nell’era dei computer e bisogna sapersi aiutare

Edicola LAU – “è come andare a Roma in bicicletta invece che con il  Freccia Rossa”

Ed. Felici – “se non ci fosse dovrebbero inventarlo”

Massimo – “non penso che la carta e la penna siano più veloci di un computer”


Alberto – “Se fai un lavoro lo devi fare al meglio altrimenti parti con il freno a mano tirato









Qua ulteriori informazioni

sabato 21 gennaio 2012

Liberate le edicole?

Incredibile quello che si sta verificando! Un autentico tsunami per tutti gli edicolanti d’Italia. Una vera rivoluzione. Da quello che sembra siamo diventati commercianti! Le modifiche al nostro impianto normativo sono tali e di uno spessore così importante da modificare profondamente l’approccio stesso di tutti gli attori della filiera nella commercializzazione del prodotto editoriale.




Lett. e) Gli edicolanti possono rifiutare il prodotto ”complementare”. Tale termine nel nostro vocabolario ( Accordo Nazionale) non esiste. Potrebbe essere l’allegato ad un prodotto se venduto disgiunto ( chiamiamola testata madre), potrebbe anche essere però il prodotto “nudo” rispetto a quello con un gadget cellofanato.

Possiamo vendere qualunque altro prodotto….cadono quindi i parametri fissati dagli indirizzi regionali? Questo comporterà nei prossimi anni grandi sconvolgimenti per tutte le nostre attività ma a farne le spese sarà proprio la stessa editoria

Lett. f) Gli edicolanti possono fare sconti…giustamente potendoli fare la GDO ( più interessati a regalare che altro), daranno anche a noi tale possibilità. Ecco come rendere un prodotto di nicchia carta straccia. Defalcare il valore del materiale fornito in conto vendita. Possiamo quindi rendere il prodotto in eccesso se esuberante rispetto al fabbisogno del punto vendita…una bella notizia per migliaia di punti vendita ingiustamente vessati dai distributori locali e dai famosi “presunti editori”

Lett. g) Per legge! Non secondo il nostro vetusto Accordo Nazionale, il distributore è tenuto a lavorare veramente per soddisfare le esigenze del punto vendita configurandosi diversamente come una pratica commerciale sleale

Lett. h) Ogni accordo esistente in contrasto con le disposizioni è nullo…anche il nostro Accordo Nazionale o parte di esso quindi? Si specifica tra distributori e edicolanti. Ci si riferisce quindi ai famosi contratti di portatura estorti ai rivenditori?

E’ cambiato tutto!

Sicuramente siamo davanti ad un nuovo modo di vendere stampa per tutti i rivenditori d’Italia e da quanto sembra non è finita…alcune novità arriveranno nei prossimi giorni.

Ecco il testo completo delle libetralizzazioni e lo stralcio che riguarda l'editoria:
Così come anticipato dallo S.N.A.G. Nazionale sono state apportate profonde modifiche a quanto pubblicato il 19 gennaio dai principali quotidiani.

venerdì 20 gennaio 2012

Liberalizzazione Edicole...per saperne di più

In tema di liberalizzazioni in questi giorni le notizie si sono susseguite  velocemente e fare chiarezza è diventato molto complesso. I giornali dicono una cosa, Il Governo un'altra e in tutto questo poi girano voci ed interpretazioni su testi non definitivi che si vanno a sovrapporre a norme e regole la cui natura ed operatività è sempre meno chiara.


Questa sera sul canale del digitale terrestre "CLASS TV" alle ore 19,40 ( canale 27 del dgt)  è previsto un approfondimento sul tema "Liberalizzazioni" a cui parteciperà anche il Pres. dello S.N.A.G. Nazionale Armando Abbiati. E' previsto analogo intervento su SKY TV sul canale 507.
Circolare Nazionale in tema di Liberalizzazioni

lunedì 16 gennaio 2012

Cosa vuol dire “Liberalizzazione”? Parliamone!

La proclamazione delle giornate di sciopero del 27, 28 e 29 dicembre 2011 ha avuto un riscontro tutt’altro che uniforme sul territorio di Milano e Provincia.
Abbiamo assistito a Comuni interi, dove i rivenditori si sono accordati per chiudere in maniera compatta per un solo giorno,

altri che non avrebbero chiuso affatto per paura dell’accantonamento e non per la natura in sé dello sciopero che anzi era condiviso, altri invece non concordavano perché non motivato secondo le proprie sensazioni e poi ci sono stati quelli che volevano approfittare per farsi qualche giorno di vacanza e avrebbero chiuso in ogni caso.

Particolare motivo di soddisfazione è stato il fatto che molti rivenditori si sono occupati di contattare i vicini (colleghi non concorrenti!) per discutere il problema e concordare quello che sarebbe stato il comportamento migliore, ovvero mandare il giusto segnale al cittadino, agli Editori ed al Governo. Si sono quindi ottenuti risultati importanti e stimolanti, in quanto intere zone avevano concordato chiusure dopo essersi spontaneamente confrontati su un tema così importante. Addirittura a Monza, essendo già stata messa in moto una certa organizzazione, il presidente Carlo Monguzzi ed il suo Consiglio Circondariale, hanno voluto proseguire ugualmente, non con una chiusura, ma allestendo un gazebo nel centro della città per informare il cittadino delle difficoltà che la rete di vendita affronta quotidianamente.
Il maggior problema emerso è che il rivenditore opera sulla base di ciò che fa il suo vicino/collega e sulle necessità effettive della propria rivendita e della categoria.

Una sensazione spiacevole e comune a molti ma assolutamente errata, è che il nostro settore sia già liberalizzato. Questo non è assolutamente vero. Oggi il cittadino per poter vendere prodotto quotidiano e periodico deve sottostare a determinati parametri di carattere Regionale e Nazionale che inibiscono in maniera drastica le nuove attivazioni. Non facciamoci quindi distrarre se hanno aperto alcuni punti vendita della Grande Distribuzione o alcuni tabaccai, perché i dati di attivazione e la durata di coloro che fanno richiesta è stata, fino ad ora, totalmente in nostro favore. La maggior parte delle rivendite non esclusive ha rinunciato a questa opportunità in quanto risulta marginale rispetto al loro lavoro.
Ora lo scenario sta cambiando in maniera netta. Per poter vendere il prodotto basta una comunicazione al Comune, la cosiddetta S.C.I.A.

Le ipotesi che si profilerebbero sono diverse. Proviamo a vederne alcune:
Il bar-tabacchi vicino alla mia rivendita, sita in Milano, vuole vendere giornali. Oggi non può in base al piano comunale che si fonda sempre su dei precisi Indirizzi Regionali. Domani potrebbe, in quanto basterà la sola comunicazione ma…chi gli dà i giornali? Il Bar/tabacchi richiederà quindi il prodotto al nostro distributore il quale potrebbe:
  • fornirlo in quanto c’è la necessita di un punto vendita
  • fornirlo in quanto pur non essendo necessario la rivendita esclusiva è morosa o poco seria o…
  • fornirlo attribuendogli un costo fisso settimanale per il trasporto (sapendo bene che non sarebbe redditizia la consegna potrebbe addebitargli un costo)
  • negargli la fornitura.
Quest’ultimo caso, già verificatosi negli anni in diversi Comuni della Provincia e non solo, hanno comportato in molti casi l’intervento del commerciante in quanto sottoposto ad un regime di monopolio (questa volta vero), del distributore locale. Su che base oggi il distributore potrebbe rifiutare la fornitura ad un bar/tabacchi quando già in precedenza questo “nodo” era già stato anche individuato dallo stesso Antitrust? (vedi Indagine Conoscitiva 35).
Il bar/tabacchi, oggi definito non esclusivo, qualora venisse attivato, avrebbe un trattamento economico sostanzialmente identico al nostro tranne per quello che riguarda la programmazione delle chiusure settimanali ed estive, con il vantaggio di poter vendere e proporre tutto ciò che gli può consentire la sua attività e senza dover sottostare a problemi di metratura come gli esclusivi (70% dello spazio di vendita il prodotto quotidiano periodico e solo il 30% a prodotto di natura diversa - parametri validi per la Regione Lombardia). Si verificherà quindi che la vendita del prodotto editoriale diventerà, per queste strutture, secondaria in quanto il ricavo vero verrà ottenuto dalla vendita di prodotti con marginalità più ampie, mentre l’editoria, pur avendo una sua presenza, sarà poco più di un “lussuoso prodotto civetta”.

Rimanendo invece in piedi il nostro quadro giuridico, le rivendite esclusive potranno dedicare solo il 30% del loro spazio alla vendita di prodotti diversi (i verbali dati a Milano in queste settimane parlano chiaro…), dovremmo mantenere la parità di trattamento tra tutte le testate, non potremmo scegliere il prodotto né il quantitativo e soprattutto continuerebbe a venirci negata la possibilità di scegliere il distributore o aver una forma di approvvigionamento diretto del prodotto.
Non ci sarebbero quindi le basi di una liberalizzazione. Continueremmo ad essere aziende “Amministrate” da altri. E se cadesse il vincolo della parità di trattamento con il D.lgs 170 e relativi indirizzi regionali? Molte edicole, quelle più commerciali, ridurrebbero sempre di più lo spazio dedicato ai quotidiani e periodici perché poco redditizi e troppo “costosi” da gestire, preferendo altre merceologie, perdendo anche però la loro natura specialistica e professionale che ci ha sempre contraddistinto. Le Agenzie se ne risentirebbero in quanto, ricordiamoci, che se noi vendiamo anche loro guadagnano, quindi, se non ci fosse un Accordo Nazionale, potrebbero negare le forniture o porre paletti sulle forniture o modificarne gli aggi o proporre forme di acquisto delle forniture o….mille altre ipotesi. L’unica certezza è che andremmo contro i loro interessi e che l’improvvisa modalità di gestione del prodotto editoriale non gli consentirebbe il sostentamento.
Niente regole di settore vorrebbe dire che ciò che oggi è dato per assodato, domani non lo sarà più. Per noi è normale ricevere i prodotti ed avere assicurati determinati servizi così come sopportare i molti disservizi; ogni rivenditore dovrebbe quindi prendere, finalmente, in mano l’Accordo Nazionale e leggere i diritti e i doveri della rete di vendita, perché potrebbero cambiare molte cose.
Non dimentichiamo poi che i chioschi, posizionati quindi su suolo pubblico, hanno una concessione per operare in quel preciso luogo attraverso un’autorizzazione Comunale per la vendita di quotidiani e periodici basata quindi sulle citate norme….e se queste non fossero più in vigore, potremo ancora continuare ad operare in quel punto? Negli anni si sono verificate alcune compravendite di edicole da parte di cittadini che avevano intenzione di vendere, attraverso il chiosco acquistato, prodotti non editoriali…il risultato è stato chiaramente l’intervento deciso da parte degli uffici del Comune per limitare ed eliminare il fenomeno.

Molte sono le domande e gli scenari che si stanno configurando e, come avete avuto modo di leggere, sono tali e tante le variabili in atto che prevedere ciò che è meglio o peggio è veramente molto complesso.
Se, in mancanza di regole, per esempio gli editori abbassassero o alzassero le percentuali di sconto sulla base del fatturato dell’edicola e sulle capacità commerciali del punto vendita…la categoria saprebbe rispondere o avremo la moltitudine di opinioni a cui abbiamo dovuto assistere a dicembre?
Oggi l’errore maggiore che l’edicolante può fare è banalizzare ed essere troppo superficiale su quello che sta accadendo.

Sicuramente il nostro è un lavoro vecchio, con regole vecchie, con una distribuzione vecchia che ha logiche vecchie e deve affrontare un mercato che invece è sempre più giovane e veloce. Deve cambiare il nostro settore ma ricordiamoci che forze più imponenti delle nostre sono sempre al lavoro per guadagnare sulle nostre attività e per continuare ad AMMINISTRARCI.

Per questo, quando ci sarà un nuovo invito alla protesta, l’edicolante, per non sbagliare, dovrà semplicemente fare il proprio dovere.

domenica 15 gennaio 2012

Area C - Informiamoci per informare

Parte Area C, e tra un Corriere della Sera, una ricarica telefonica ed un biglietto del tram dovremo sostenere quella naturale funzione informativa che le rivendite di giornali hanno sempre avuto.
Le edicole di Milano ed Area C

Avrà quindi luogo, con il 16 di gennaio una collaborazione più formale con il cittadino proprio a seguito di questa riconosciuta funzione sociale ed informativa del rivenditore da parte dell' Amministrazione  Milano.
 Sinceramente non è mai stato un ruolo scelto da noi ma, non si capisce bene per quale motivo, è il cittadino ad avercelo attribuito. Così l'edicolante deve essere informato su orari dei mezzi pubblici e le vie cittadine come se fosse un tassista oltre a dover conoscere orari dei musei o i luoghi di spicco del tessuto turistico cittadino. Ma va bene così!
Per questo motivo, le rivendite di Milano oltre ad aver ricevuto del materiale informativo in questi giorni da divulgare al cittadino ed al cliente, avranno la necessità di informarsi relativamente all'operazione.
Riportiamo pertanto i principali link in tema Area C per informare ed essere informati:

venerdì 13 gennaio 2012

Diva e Donna contro le edicole.

All’interno della pubblicazione Diva e Donna - Speciale - supplemento a Diva e Donna n° 52 del 30/01/2012 nella rubrica “Risparmiopoli - Per un 2012 economico” si suggerisce di abbonarsi al proprio quotidiano preferito, invece di comprarlo tutti i giorni in edicola, per risparmiare € 157,90 circa all’anno (vedi copia della pubblicazione sul sito http://www.snagnazionale.it/).

Non riusciamo a darci una ragione sul perché l’Editore desideri quotidianamente sottrarci  risorse e clienti e ci usi come strumento ( passivo e obbligato per legge a porre in vendita), per raggiungere l’abbonato direttamente. Sostengono in maniera bifida e disonesta, esponendo dati da loro predisposti e che in maniera altrettanto bifida diventano dogma, che il cliente da edicola non ha un profilo analogo a quello che poi preferisce l’abbonamento, per cui non esiste alcun pericolo di cannibalizzazione del prodotto. Nella realtà l’unico strumento di marketing utilizzato in forma massiva per raggiungere l’abbonato siamo noi o il “continuo e regalare” il prodotto a spese del contribuente ( diffusione distorte per sostenere la pubblicità e contributi pubblici).

Raccomandiamo la massima adesione di ogni rivenditore alla protesta nazionale affinché il segnale arrivi forte nel momento in cui i distributori conteranno le copie in resa.

martedì 10 gennaio 2012

Incontro al Governo

Ha avuto luogo l'incontro con il Governo scaturito successivamente ai tre giorni di sciopero paventati nel mese di dicembre.
Le recenti dimissioni del Sottosegretario di Stato con delega all'Editoria, Prof Carlo Malinconico, non sono state chiaramente d'aiuto in quella che rappresentava per noi una giornata cruciale e determinante per le nostre attività
Riportiamo il comunicato stampa unitario di tutte le OO.SS tranne la CISL che, come è noto, ha una visione differente di tutto l'insieme e a sorpresa il FE.NA.GI., forse quindi quanto si soteneva prima in merito ad una scarsa convinzione all'adesione della protesta non era solo una  voce...




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lunedì 9 gennaio 2012

Edicole come info-point per il Comune di Milano


In un momento come questo dove si stanno profilando profondi cambiamenti nel sistema editoriale, l’opportunità che si sta concretizzando con il Comune di Milano diventa sempre di più una possibilità di sviluppo per la rete di vendita.
Le edicole di Milano possono offrire servizi per il cittadino strutturandosi in una sorta di info-point per il Comune? Il test è presto fatto e avrà inizio con la prossima settimana con la nascita di AREA C.

Lo S.N.A.G. è certo che la rete di vendita abbia una grande funzione sociale nei confronti del cittadino non solo del cliente. Per questo motivo in accordo con l’assessorato di riferimento è stato proposto e discusso un progetto che vedeva il coinvolgimento di un numero di rivendite limitato, che avessero però finalità specialistiche nei confronti dell'informazione al cittadino.

Dato il grande impatto che un cambiamento, quale l' AREA C, avrà sulla cittadinanza si è successivamente convenuto con l' Amministrazione Comunale di coinvolgere tutta la rete di vendita con l’iniziativa, in quanto l’aspetto informativo riguarderà, volente o nolente, tutte le rivendite sia di superficie come di metropolitana, indipendentemente dalla loro localizzazione sul territorio.

In accordo quindi con le altre OO.SS le rivendite di Milano riceveranno nei prossimi giorni
  •  una locandina (formato A3) da posizionare nelle proprie vetrine al fine di dare una prima comunicazione al cittadino ed al cliente.
  • Verranno inoltre distribuite 500 cartoline che il rivenditore provvederà a consegnare al proprio cliente al fine di poter dare le giuste delucidazioni in merito a tariffe e normative relative all’ AREA C”
E’ stata concordato con il Comune un momento formativo che si terrà giovedì 12 a Palazzo Marino alle 18,30 presso la Sala Commissioni, al fine di dare maggiori delucidazioni ai rivenditori che volessero partecipare ancora più attivamente all’iniziativa. (E' necessario dare conferma entro mercoledì per comunicare il numero di partecipanti in quanto è necessaria una minima partecipazione per dare luogo all'education).

Ricordiamo inoltre che da parte dell' Amministrazione Comunale è stato stabilito un calendario d'incontri in varie zone di Milano al fine di illustrare le iniziative, siete quindi invitati a partecipare per aver maggiori delucidazioni su”AREA C”

domenica 8 gennaio 2012

Ed. Master svuota i magazzini?

Presunti editori li definisce l’Antitrust, la rete di vendita italiana li chiama in altra maniera ma sostanzialmente li possiamo solo definire parte dei mali della rete commerciale nazionale.
Ed. Master - Che Regalo!!!


 Certo come queste pubblicazioni ce ne sono a centinaia in edicola. Nonostante questo per mandare il giusto segnale è giusto conformarsi a quanto stanno facendo diverse piazze in Italia pe rle pubblicazioni "Che regalo corso di Cucina" e " Che regalo abbonamenti".

Un nuovo metodo per fare business sfruttando la parità di trattamento ed un buon metodo per svuotarsi i magazzini della merce invenduta come constatabile dal loro  sito web.
Come gia comunicato precedentemente in questo post, invitiamo tutti i rivenditori a rendere le pubblicazioni, come da indicazioni dello SNAG Nazionale.

Le testate in questione nulla sono se non prodotti commerciali che inviano il cliente ad acquisti diretti all’editore, in questo caso Edizioni Master.

Ben sapendo che per la piazza di Milano sono in atto da tempo forme di auto-tutela o “legittima difesa”, nei confronti di numerosi  prodotti parassitari presenti sul mercato, chiediamo, al fine di rendere sempre più concrete le iniziative che verranno intraprese, la massima attenzione ai comunicati che verranno inviati nelle prossime settimane.

L'Antitrust ha ancora le idee confuse


L’antitrust riesce ancora a banalizzare le regole sull’editoria dando un nuovo “consiglio” al Governo in tema di liberalizzazione della vendita della stampa. Con l' Indagine Conoscitiva 35, era riuscita ad identificare i vari aspetti che creano tensione nella rete di vendita e distributiva.
 Hanno quindi sorpreso queste poche righe che stanno solo a significare che non si vuole cambiare nulla di sostanziale nel nostro settore ma si vogliono solo favorire i grandi gruppi editoriali, la lobby della distribuzione e i soliti presunti editori.

Come proposta di riforma l’ Autorità Garante consiglia quanto segue:

DISTRIBUZIONE EDITORIALE
Remunerazione differenziata dei rivenditori
L’Autorità intende, tenendo conto del mutato contesto di mercato, segnalare la necessità di eliminare le disposizioni che limitano o impediscono il libero esplicarsi di dinamiche concorrenziali, , attraverso la seguente misura:
  1. modifica dell’art. 5, comma 1, lett. b), del D.Lgs. 24 aprile 2001, n. 170, nel senso di consentire una remunerazione differenziata dei rivenditori in base a parametri oggettivi, che tengano conto della qualità delle prestazioni rese e dei risultati conseguiti dall’esercizio.

 Per i non addetti ai lavori, il citato articolo,del D.Lgs. 170 prevede che:

b) le condizioni economiche e le modalità commerciali di cessione delle pubblicazioni,
comprensive di ogni forma di compenso riconosciuta ai rivenditori, devono essere identiche per le diverse tipologie di esercizi, esclusivi e non esclusivi, che effettuano la vendita;

Sono quindi tante le considerazioni da fare. Secondo la proposta fatta possono essere differenti i prezzi di cessione. Ci sarebbe quindi un' apertura tale da generare concorrenza in un settore dove però le rivendite esclusive hanno mille lacci e laccioli che non consentirebbero la concorrenza. La GDO potrebbe aver sconti maggiori o minori così come noi in base a….non si sa ancora cosa. Si parla di maggiori compensi per chi raggiunge soglie di fatturato di un certo livello oppure che si dedichino alla vendita di prodotto editoriale in forma esclusiva ma, come ben sappiamo, il mercato editoriale è talmente in contrazione da non essere più sufficiente per rendere redditizio il nostro lavoro . “qualità delle prestazioni rese e dei risultati conseguiti dall’esercizio”. Un espressione del genere da la libertà di fare e decidere quello che si vuole al comparto editoriale e distributivo senza lasciare all'edicolante/imprenditore alcuna via di scampo!

L’Antitrust con questa uscita ha solo dimostrato che non ha saputo cogliere la necessità e l'opportunità di consigliare delle linee guida di riforma del settore. Cambiare un solo articoletto serve solo a ridurre ulteriormente l'appetibilità di questo commercio ad altri player che vogliono affacciarsi al settore, tranne quelli che...non hanno necessità di guadagnare sull'editoriale...Sicuramente comunque qualcuno è più bravo di altri a soffiare all’orecchio del Governo su quello che deve fare.
 Un simile approccio nel nostro settore comporterebbe non un affrancamento da logiche commerciali vecchie e non più funzionali, ma un ulteriore sistema di vessazione del sistema.

Richiamamo un ulteriore approfondimento a cura dello SNAG di Lucca

mercoledì 4 gennaio 2012

Edicolanti in Piazza - Monza e Brianza

Nasce AREA C - la Giunta incontra in zona i cittadini

La trasformazione che verrà apportata a Milano con il 16 gennaio ci vedrà coinvolti in quanto il cittadino, come è solito fare, chiederà e pretenderà che la rete di vendita sia informata sulle modalità di accesso in AREA C.
                                                             


Non ci sarà più quindi una zona Ecopass,  ma la medesima area verrà definita diversamente e sarà soggetta a regole e tariffe profondamente difformi.

A.T.M. ha già incominciato a sostituire i documenti e ecopass e anche i gratta e sosta.


Riportiamo quindi, per chi fosse interessato, il calendario d’incontri che ha predisposto il Comune di Milano per informare la cittadinanza in merito.
Vi anticipiamo che ci sono state delle consultazioni con il Comune per la costituzione  in sinergia di circuiti informativi al fine di valorizzare la categoria e ripristinare la funzione sociale della rete di vendita.

lunedì 2 gennaio 2012

Per noi e per il cittadino - Tutto sull’AREA C

Le Edicole come un Info-point per il cittadino? Da tempo ci si sta lavorando e le basi sono state poste ma, anche se non lo siamo formalmente nei confronti dell'Amministrazione è innegabile che gli edicolanti lo siano….da sempre.
A Milano nasce l'AREA C


 Incredibile il numero di informazioni che ci viene richiesto solo per il fatto che l’accesso alle nostre “consulenze” è più immediato rispetto alle altre attività commerciali.

 Diveniamo così un po’ vigili, un po’ tassisti, un po’ giornalisti ecc…certo c’è chi, provocando, ha posto un cartello sulla rivendita chiedendo un compenso per le indicazioni ma, per ogni indicazione non fornita ce ne sono altre 1.000 date sul piatto della bilancia.
Noi milanesi dovremo affrontare un momento difficile con la prossima AREA C. Le nostre consulenze saranno richieste dalla clientela e forse verranno accompagnate da altro genere di servizi. Per dare quindi la giusta prestazione al cliente ed al cittadino v’invitiamo a  dare lettura delle nuove modalità di accesso in AREA C.