venerdì 29 marzo 2013

Corso inforiv


Parteciperà anche il responsabile dell’Agenzia M.D.M. Dario Sala per illustrare l’utilità del programma nel processo distributivo e di gestione quotidiana del prodotto editoriale.

Chi fosse interessato a partecipare, ci dovrà telefonare entro martedì 2 aprile p.v.

Il corso sarà rivolto ad un massimo di 5/6 persone per sessione; qualora ci fosse un numero di richieste superiore provvederemo a fissare altre date.

mercoledì 27 marzo 2013

Distribuzione Nazionale! Cosa sta accadendo?


Sempre più crisi nella distribuzione locale ma…non solo. Diamo per scontato che il nostro fornitore, forte della posizione che occupa nei nostri confronti, viva in una posizione di privilegio dove tutto va bene e dove il flusso finanziario, da noi creato, sia sufficiente per sostenere un sistema
La realtà è invece sempre più dura e non solo per il mondo della distribuzione locale  ma anche di quella nazionale. 
Eclatante è stata la chiusura di A&G Marco, uno dei primi distributori di stampa in Italia, attivo dal 1898. Nel 2011 quello che è sempre stato considerato un colosso della distribuzione, forse successivamente al continuo drenaggio da parte di altri soggetti distributivi di testate di  grande rilevanza ( ricordo la Bonelli editore e la Walt Disney passati ad altro distributore nazionale in un momento particolarmente delicato per l’azienda ), ha dovuto chiudere.
In questo caso la difficoltà più concreta per le edicole, a livello nazionale, è stato il reso della merce giacente.

L’edicolante rende, il distributore locale ritira e accredita. Il distributore nazionale ritira al distributore locale e accredita. Cosa accadrebbe se non ci fosse la certezza dell’ accredito da parte del distributore nazionale? Per fortuna, che io sappia, problemi particolari con A&G Marco non ci sono stati per le edicole. E’ anche vero che oramai i Distributori nazionali sul mercato sono sempre meno.
I due principali attori Press-Di, divisione interna del gruppo Mondadori,  e M-Dis, di R.C.S. Media Group e DeAgostini,  rappresentano oltre la metà del mercato editoriale , segue SODIP la cui importanza sul mercato continua, nonostante il profilo dei concorrenti, a crescere.
 Rimangono Parrini S.p.A.,  Me.Pe.  e Pieroni ( partecipata quest’ultima da M-Dis).
Parrini S.p.A. doveva fondersitra il 2010 e il 2011 con A&G Marco e sembrava che oramai la cosa fosse fatta quando saltò tutto. Il distributore nazionale Parrini è noto più per l’eccesso di forniture di prodotti non proprio tra i più nobili, piuttosto che per editori importanti, anche se aveva in carico Editori di spicco, così come riviste di nicchia ma rilevanti e con il suo mercato. Una clientela fedele, affidabile appassionata..
 E’ già constatabile comunque da alcune settimane che grandi ed importanti editori si sono spostati da Parrini S.p.A. a M-DIS, Me.Pe. o SODIP. Guido Veneziani Editori ma anche testate  del Gruppo San Paolo e non solo hanno cambiato distributore nazionale.

Difficile credere che un distributore nazionale possa stare in piedi senza avere più nulla in mano da distribuire e con nessun editore con fatturati tali da giustificare costi distributivi esorbitanti. Stiamo assistendo alla cessazione di un nuovo distributore nazionale?

La cosa certa è che ,avendo alcuni editori cambiato Distributore Nazionale, ogni rivenditore dovrà fare particolare attenzione alle chiamate resa e soprattutto alle ultime chiamate resa ,seguendo anche tutto ciò che sta accadendo attorno alle nostre edicole. 
Sta cambiando tutto!

Credete nelle edicole? -seconda parte

Successivamente alle mail di protesta da parte di A.C.,  per gli abbonamenti scontati e diffusi attraverso il nostro canale di vendita, l'editore ha risposto con una classica e "facile" mail nel quale conferma l'importanza del canale abbonamenti. 
Per motivi di privacy non pubblichiamo la risposta dell'editore ma solo quanto nuovamente ribadito da A.C.

Gentilissimo Don Rosario,
desidero Io ringraziarla perché se non ricordo male Lei è stato l'unico in questi ultimi anni a rispondere ad una mia mail di "protesta"
Mi permetta però di dirle che non intravedo nella sua disamina segnali forti che attestino la volontà di utilizzare ancora il canale edicola come partnership commerciale e non come semplice procacciatore di abbonamenti.
Mi permetto di dirle ciò perché credo che oggi non basti creare o rivisitare testate pensando di fare anche cosa gradita agli Edicolanti, e comunque un'operazione di marketing del genere nasce, in primis, dalla necessità dell'editore di incrementare le sue vendite, siano esse dirette o in abbonamento.
In un periodo di così forte restrizione economica dove oramai molte famiglie hanno i soldi contati in tasca, poter risparmiare anche su una spesa fissa come quella dell'acquisto in edicola, diventa importante.
I ns fatturati sono stati dimezzati del 50% negli ultimi 3/4 anni e quindi il rischio che un cliente abitudinario della mia edicola possa, a fronte di un offerta così allettante di abbonamento, trasformarsi in un assiduo lettore abbonato, è molto forte.
Provi per un secondo a chiudere gli occhi ed immaginare questo nuovo scenario...... io editore creo una nuova rivista ma mi accorgo che non esiste più un edicola, come faccio allora a far toccare con mano al potenziale cliente questo nuovo prodotto.............sarà sufficiente la GDO ??
Ecco perché io "contesto" la forma ed il mancato coinvolgimento della ns rete di vendita in tutto ciò, perché non proporre anche una formula di abbonamento in edicola, come fanno Corriere della Sera e Sole 24 ore ad esempio, con gli stessi vantaggi economici per il cliente ma che permettano anche a noi di guadagnarci qualcosa ??
Mi scusi ancora se le ho rubato del tempo
Buon lavoro Don Rosario
Cordiali saluti.

martedì 26 marzo 2013

E' uscito Azienda Edicola

E' uscito il numero di Marzo/Aprile di Azienda Edicola!

Da leggere, studiare,condividere,  sfogliare,divorare, capire, apprendere, analizzare....e anche criticare

Rimarrà in edicola due mesi o farà parte del tuo archivio  per accrescere la tua professionalità e conoscenza del settore.


In questo numero 

  • L'editoriale
  • Sciopero! I retroscena 
  • Incontri - Incontro con l'On. Peluffo
  • Editoria  - Non sottovalutate i i giornali di nicchia
  • Legge - un importantissima presa di posizione della Magistratura, a cura dell' Avv Astrid Dalla Rovere
  • ...molto altro ancora

lunedì 25 marzo 2013

Come dice un amico... questi sono fermi agli anni 60!


Come dice un amico... questi sono fermi agli anni 60! Il cut price e i banded andavano bene quando si dovevano spiattellare dati falsi gonfiati e drogati, adesso che la pubblicità non paga pensano di attirare clienti con le riviste a 1 euro?

domenica 24 marzo 2013

L'edicola tra vecchio e nuovo

Ogni soggetto che vive di editoria oggi si sta chiedendo cosa ne sarà del proprio futuro. L’Editore, il Distributore Nazionale, il  Distributore Locale ed ovviamente l’Edicolante.


Nessuno è escluso dall’ attuale rivoluzione. Non parliamo più di crisi del settore ma proprio di un periodo che sta portando un vecchio modello per la vendita della stampa, composto da determinate logiche legate a vendita, pubblicità, diffusione ecc… ad un nuovo modello che oggi nessuno ha ancora in mano e che nessuno conosce, anche se in molti predicano quello che, gli altri, dovrebbero fare.

Con il convegno di dicembre abbiamo voluto dare inizio a questo processo di condivisione ed approfondimento di tutte le tematiche inerenti la nostra attività perché tra pochi anni non saremo più quello che siamo oggi.  

Continuiamo a parlare e discutere del problema quotidiano, dalla resa all’orario di consegna, ma non possiamo far finta di non vedere quello che accade attorno a noi.

Qualche esempio? Il gruppo Mondadori ha chiuso il bilancio 2012 e registra una perdita di 167 milioni. I ricavi sono scesi del 6% a 1,416 miliardi. Le entrate pubblicitarie hanno subito un calo del 21,4% rispetto al 2011.  L’anno in corso non promette meglio, se per il 2013 Segrate prevede un margine operativo lordo inferiore rispetto al 2012. 
La chiusura di cinque testate e della riorganizzazione di molte delle residue redazioni della casa editrice che comprenderà l’esubero di più di 70 persone.
Stessa situazione per il GruppoPoligrafici, ovvero i quotidiani “Il Giorno, Resto del Carlino e la Nazione”. L'andamento della pubblicità sui quotidiani a pagamento evidenzia un decremento a valori globali del 16,2%. Per quanto riguarda la diffusione dei quotidiani si accentua il calo con una flessione per il 2012 del 8,7%. La fonte e A.D.S. pertanto già sappiamo che sono dati che tengono mo0lto poco presente il reale assorbimento di un prodotto .  La raccolta pubblicitaria sui quotidiani cartacei registra una contrazione del 17,5%, mentre è stata molto positiva la raccolta pubblicitaria su internet con un incremento del 30% rispetto al precedente esercizio.
Corriere della sera? 800 esuberi di cui 600 inItalia. Come tutti sappiamo e abbiamo visto con i due giorni di sciopero. Riduzione dell’organico di 110 giornalisti su un totale di 355, il taglio di parti rilevanti delle retribuzioni effettive, la possibile vendita di sedi e riduzioni di pagine.
Gruppo Espresso. L’utile netto del gruppo si attesta a 21,8 milioni di euro, in calo del 64% rispetto ai 60,4 milioni conseguiti nel 2011. E il futuro sembra tutt’ altro che roseo.

I distributori nazionali oramai sono 3. M-DIS, PressDi e SODIP. I primi due di diretta emanazione editoriale ovvero Rizzoli e Mondadori. Negli ultimi 5 anni hanno chiuso o sono in profonda crisi altri tre distributori nazionali. I distributori locali rivedono i costi e si restringono o si accorpano per non morire e noi?

Noi non possiamo fare tagli sul personale o ridurre gli investimenti, possiamo riscoprirci commercianti e… piccoli imprenditori usano/sfruttando  quell’ossigeno che, per ancora qualche anno, l’editoria ci darà.

Molto si sta facendo per vedere l’”edicola del futuro”.  Ci si sta muovendo con il Governo, in Regione Lombardia e con l’Amministrazione Comunale di Milano come con le agenzie, ma una "rivoluzione" non si affronta con la logica di cambiare qualche regoletta all'accordo nazionale ma con il coraggio di chi sta facendo migrare un settore commerciale ad un altro.  

L’edicolante invece oggi deve fare la sua parte partecipando alla discussione e aprendosi alle nuove opportunità che si stanno creando.


photo credit: changsterdam via photopin cc

venerdì 22 marzo 2013

Condivido e condividi!


Credete nelle edicole? ma smettetela!

Riporto una mail ricevuta oggi in merito all'ennesima scellerata e truffaldina promozione parassitaria e predatoria avvenuta attraverso le nostre attività!

Buonasera Direttore o Direttrice, purtroppo non sono riuscito a trovare i suoi riferimenti sulla nuova rivista in oggetto.
Mi chiamo A.C. e sono un edicolante di Milano. Stamattina ricevo alcune copie della Vs nuova rivista in oggetto con allegato questo bellissimo depliant illustrativo che mi racconta quanto sia importante investire per uscire dalla crisi, e quanto voi crediate nelle nostre oramai misere attività di Edicolante.
Tutto contento prendo le riviste e le sistemo sul banco vendita in bella vista, poi incuriosito la sfoglio per vederne i contenuti e mi accorgo che alcune pagine in realtà vanno contro lo spirito collaborativo che il vostro depliant mi aveva illustrato........
Caspita ma voi proponete abbonamenti al 42% di sconto............allora non convinto vado sul vostro sito e cosa scopro, che la percentuale offerta è addirittura inferiore, cioè SOLO il 26%..........
Allora mi sono domandato "ma questi veramente credono di avere a che fare con gente che ha l'anello al naso", e non mi si venga a raccontare la solita storiella che "tanto il cliente ABBONATO NON E' UN PRATICANTE DELLE EDICOLE"...........perché allora continuate a spendere soldi per fogliare pagine e cartoline di abbonamento all'interno della rivista ????????!!!!!!!!!!!!!! 
Credetemi mi sono sentito talmente preso in giro che ho subito tolto la rivista dal banco e l'ho interamente immagazzinata in attesa del richiamo resa........
Continuate giustamente a fare le vostre scelte strategiche di Marketing, ma abbiate almeno la bontà ed il buon gusto di evitare di prenderci in giro in questo modo.
Scusate se vi ho portato via del tempo.
A vostra disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali Saluti

A.C.






Grande coerenza di Ernesto Mauri


E’ utile che ogni rappresentante faccia attività sul territorio ma che esca anche dai propri confini per rendere noto, non solo agli edicolanti, ma anche al “ mondo esterno” quanto accade quotidianamente. Le difficoltà della rete e le incongruenze messe in atto dai management delle diverse strutture editoriali stanno affossando un lavoro. 

Condivido pertanto la posizione del Presidente di Casale Monferrato e Vice Pres. Nazionale Carlo Leopardo che, successivamente al “proclama” del nuovo a.d. Mondadori Ernesto Mauri , fa notare alcune palesi incongruenze.

Certamente non cambierà il mondo dopo una lettera, sicuramente è utile far emergere comunque il fatto che l’ attività di vendita del prodotto non è considerata quasi come un business dalle aziende editoriali. Ci danno per scontati. Non facciamo parte dei loro piani.

Se ogni rappresentate uscisse da propri diciamo…confini, la situazione di crisi che stiamo vivendo per mancanza di politiche finalizzate alla vendita del prodotto editoriale sarebbe più evidente e manifesta anche per il cittadino e quindi anche per il mondo politico e le Amministrazioni e forse...anche per gli editori

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mercoledì 20 marzo 2013

"Il Giorno" approfitta!


Incredibile, "il corriere della Sera" sarà in sciopero per due giorni a fronte del pesante ridimensionamento a cui dovrà far fronte l’azienda e…..i colleghi degli altri quotidiani cosa fanno? 

Ovviamente aumentano le tirature per coprire il buco che si va a creare ma assolutamente grandioso  è  il quotidiano il “giorno” che addirittura dimostra la solidarietà ai colleghi inviando presso alcune edicole una promoter per spingere il proprio quotidiano. Quando mai si presenterà un’altra occasione del genere per conquistare qualche cliente?
 Mala tempora currunt

Sempre più poveri grazie agli editori


Lettera aperta di un rivenditore di Milano a cui l'Editore della testata "limes" ha soffiato il cliente

Alla c.a. Dott. Lucio Caracciolo

Buonasera Dott.Caracciolo, mi chiamo A.C. e sono un'edicolante di Milano, sono uno di quelle persone in via d'estinzione che si alzano tutte le mattine alle ore 4:30 per aprire l'edicola e mettere in vendita anche i Vs prodotti.

Sono anni che vendo regolarmente Limes ad un mio consolidato cliente, e mai gli era balenata per la testa l'idea di abbonarsi alla stessa, ma grazie al periodo di crisi ed alle vs offerte di abbonamento al 50% di sconto, ho perso l'ennesimo cliente.

Volevo semplicemente ringraziarla a nome mio e delle mie figlie, per il suo attivo contributo al continuo calare delle vendite
Mi scusi se le ho rubato qualche minuto.

A sua disposizione per qualsiasi chiarimento
 A.C.

per contatti:
limes@limesonline.com


rimaniamo sul tema abbonamenti con Condé Nast e non solo













lunedì 18 marzo 2013

Comunicazione ferie


Come è accaduto per l’anno  2012 anche per il 2013, e non ho dubbi anche per il 2014, lo S.N.A.G. si è rifiutato di rispettare quanto previsto dal vigente Accordo Nazionale in tema di agibilità della rete di vendita.
Abbiamo pertanto ritenuto opportuno ribadire la nostra indisponibilità a partecipare alle riunione di Commissione Provinciale e Nazionale art. 4 e gli associati pertanto chiuderanno  i punti vendita in relazione alle proprie necessità senza sottostare a “pressioni” o imposizioni da parte editoriale o distributiva.

Le Associazioni dei distributori locali hanno revocato la loro adesione all’Accordo Nazionale ed i distributori locali non applicano le normative dell’Accordo Nazionale. Non si comprende quindi come la Parte distributiva possa ritenere di avvalersi di un organo istituto ad hoc dalle Parti firmatarie dell’Accordo Nazionale stabilendo i turni di ferie per i rivenditori.

E’ oramai inoltre noto che Organizzazioni sindacali che hanno disdettato l’ Accordo Nazionale amino inspiegabilmente essere ugualmente a tali commissioni.

Risulta inoltre non appropriato che la Fieg ritenga di convocare solo ed unicamente la Commissione per l’agibilità della rete di vendita per costringere i rivenditori a rimanere aperti magari in aree o periodi dell’anno che non sono compensati da un adeguato ritorno economico  e non convochi Commissioni ben più importanti e relative a problemi di natura
Distributiva o d editoriale e soprattutto “Commerciale”.

Lo S.N.A.G. pertanto  non riterrà validi e vincolanti i turni di ferie eventualmente stabiliti ed effettuerà chiusure ed aperture secondo le proprie esigenze di natura economica e non solo sempre però con la massima professionalità correttezza.

sabato 16 marzo 2013

Bravo Roberto!


E’ tutto vero a Milano ci sono 60 edicole in meno rispetto al 2011. Ne vediamo molte chiuse e alcune riapriranno per poi, purtroppo,  chiudere dopo poco tempo. Sicuramente problemi di mercato. La situazione editoriale la conosciamo ma a volte non è solo questo il problema. In molti pensano che fare “l’edicolante sia un lavoro semplice e senza rischi. La realtà e che se mettessimo assieme dieci edicolanti non so quanti saprebbero rispondere alla più semplice delle domande:” Quanto guadagni nel vendere un prodotto editoriale? 

 Troppe persone che prendono sotto gamba un lavoro sacrificante e terribilmente complesso nonostante l’apparente semplicità quotidiana. 

Non per ultimo è difficile capire perché concetti semplici e basilari per ogni attività commerciale per le edicole non devono valere. L’insegna pubblicitaria! L’edicolante non è interessato a farsi vedere e conoscere dal cliente. Aspetta che sia un editore a cambiare le tende o l’insegna. Diversamente non fa nulla. Abbiamo così a Milano innumerevoli punti vendita che riportano pubblicità di editori falliti da anni e che fanno parte dei nostri ricordi di bambini. Piccoli esempi:”La Notte e  Natura oggi”. Non basta mi viene in mente “Casa Annunci”, che ha tappezzato metà Milano di pubblicità e non ha pagato gli edicolanti ( sottoscrivere un contratto no e…?) e ancora ci sono edicole che pubblicizzano un editore che ha chiuso i battenti almeno 6 anni fa.

Perché l’edicolante non vuole pubblicizzarsi e farsi conoscere dal cliente? Sappiamo benissimo che l’editore sponsorizza difficilmente un punto vendita, così come sappiamo che i costi da affrontare, considerando che si sta parlano di un piccolo imprenditore che ha appena preso un attività non sono così esorbitanti.

Se questo è l’approccio con cui il nuovo commerciante entra nel mercato, un edicola non può certo resistere e crescere.

Pulizia, luci accese, ordine e sorriso sono concetti comuni ad ogni attività commerciale per cui…bravo Roberto, hai preso un edicola chiusa e depressa per far nascere una bella attività.

Prima




 Dopo












venerdì 15 marzo 2013

Tavolo per l'innovazione - un nuovo modello distributivo


I problemi legati al mondo dell’editoria e della distribuzione sono noti. Eccesso di prodotti dalla scarsa appetibilità, un grande proliferare di testate riciclate accompagnate da una non bilanciata diffusione di prodotti invece di più ampia richiesta. 


Non per ultimo un gran numero di testate di nicchia e magari di buona qualità che non riescono a raggiungere il cliente.
Il sistema è imperfetto strutturalmente, ma è quello che viene applicato sul territorio nazionale da sempre ed è attualmente l’unico perseguibile.

E’ possibile costruire un nuovo modello distributivo? Di questo si è parlato l’ 11 marzo in un incontro tra alcune rivendite di Milano e i Responsabili dell’ Agenzia M.D.M.. L’agenzia ha illustrato i risultati ottenuti e la possibilità, già concreta ed attualmente praticata su circa 70 edicole, di effettuare la diffusione sul punto vendita tarando i quantitativi e gestendo i rifornimenti, sulle reali vendite del punto vendita.

L’attuale sistema distributivo nazionale, consente la valutazione su un eccesso di fornitura solo con il ritiro del reso e, conseguentemente, con l’invio del numero successivo della medesima testata. Le edicole soggette ad una prima fase progettuale (quindici punti vendita inizialmente), sono aumentate nel tempo ed hanno portato dei risultati oramai assodati e concreti, ovvero intervenire  direttamente sui quantitativi durante “la vita” della testata non quando oramai è in uscita il numero successivo.

La vendita in tempo reale da parte del punto vendita sta consentendo l’applicazione di un modello distributivo che potenzialmente riesce ad ottimizzare i costi per i soggetti coinvolti. L’edicolante potrà evitare di ricevere eccessi di fornitura e potrà avere un riassortimento degli esauriti grazie al fatto che, dall’altra parte, vengono letti i dati di vendita.

Sono stati anche illustrati nuovi progetti e nuove opportunitàrivolte ai rivenditori e che utilizzeranno strumenti innovativi ed  internet. Il fatto che il web stia  erodendo quote di mercato è sotto gli occhi di tutti noi ed è un processo assolutamente irreversibile e che sta anzi crescendo progressivamente. L’edicolante avrà la possibilità di vendere di più e meglio utilizzando quindi la rete internet e non solo subendola passivamente.

Il numero di italiani che ha accesso ad internet attraverso uno smart-phone o un pc è di tale portata che, per chi vive della vendita dell’informazione come noi, non può essere preso alla leggera e fa piacere che un primo processo di contrasto o di sviluppo di nuove idee legate alle nuove tecnologie stia venendo dal basso, cioè dagli ultimi anelli della filiera editoriale, gli edicolanti ed i distributori locali.

L’interesse di questo “tavolo per l’innovazione” che si sta proponendo a Milano è aperto a tutti gli edicolanti, per discutere e confrontarsi ma soprattutto per trovare soluzioni condivise che possano riportarci al ruolo che la nostra professione deve poter rivendicare.

photo credit: Alexander Rentsch via photopin cc

mercoledì 13 marzo 2013

Corso Inforiv



Visto l’estremo interesse emerso nell’incontro tenutosi in data 11 marzo sul tema informatizzazione e l’applicazione di un nuovo “modello distributivo” per le rivendite di Milano, ed essendo emerse specifiche richieste, abbiamo ritenuto importante

           riproporre un corso  per gli utenti Inforiv

Si terrà quindi venerdì 22 marzo alle ore 14,00 presso la nostra sede  un corso inforiv, rivolto a chi ha ancora scarsa dimestichezza con il programma.

Al corso parteciperà anche il responsabile dell’Agenzia M.D.M. Dario Sala  per illustrare l’utilità del programma nel processo distributivo e di gestione quotidiana del prodotto editoriale.

 Il corso sarà rivolto ad un massimo di 5/6 persone per sessione, qualora ci fossero un numero richieste superiore provvederemo a fissare altre date.



lunedì 11 marzo 2013

Striscia la notizia da qualche consiglio agli edicolanti


Segnaliamo al seguente indirizzo un interessante video che illustra alcune simulazioni dei tipici raggiri svolti ai danni degli edicolanti.

Chissà se ci sarà mai un servizio sui raggiri dei distributori, degli editori, sui quotidiani in classe, sui banded, sull'iva, sui giornali che non muoiono mai, sugli abusi di posizione dominante, sulle contabilità creative dei distributori, sulle costanti bolle errate ecc....

Al di là di tutto come dicevano mamma e papà, pochi soldi nel cassetto, il resto in tasca o in banca.

venerdì 8 marzo 2013

Inforiv come non l'hai mai visto!

                                                              Riprende il 
 “Tavolo per l’innovazione”

Il dato come viene utilizzato dalle Agenzie. 

Indipendentemente dallo strumento informatico  utilizzato, il risultato sulla diffusione lo si ottiene quando il dato  letto dal  rivenditore al momento della vendita  viene interpretato dall’  agenzia applicando logiche tali da creare un nuovo modello distributivo virtuoso



Se l’intento dei soggetti coinvolti nella distribuzione, sono di minimizzare i costi e massimizzare i risultati il dato di ritorno del rivenditore ha un senso, diversamente ciò che abbiamo tra le mani è uno strumento relativamente interessante ai fini diffusionali.

I responsabili dell’Agenzia illustreranno come stanno lavorando sul dato, cosa stanno facendo e cosa si metterà a breve in pista e finalmente l’edicolante sarà presente sul web.

Alessandro Rosa

martedì 5 marzo 2013

Milano, 10% di edicole in meno nel 2012


Nessuno di noi può realisticamente pensare che il mercato editoriale potrà mai ritornare al livello degli anni passati. Internet è una realtà alla portata di tutti. Nel palmo della sua mano il cittadino può avere l’informazione che cerca.

Possiamo anche raccontacela all’ infinito di quanto sia bello sfogliare il quotidiano, cartaceo, su un comodo tavolo o sulla panchina, oppure comodamente sulla sdraio in spiaggia ma la realtà è ben diversa. 

Ami il fruscio della carta? Ami lasciarti sedurre da quello strano profumo emanato dalle figurine appena le apri? Bene, ti capisco tutti noi abbiamo i nostri amori e le nostre passioni ma “il mercato” dell’informazione è diventato ben altro e sentimenti e sensazioni sono una cosa, il conto in banca un altro.

Milano, ma penso anche tutte le grandi città in genere, ha avuto un pesantissimo calo proprio nel 2012 . E’ vero. Le edicole chiudevano anche prima, così come anche altri esercizi commerciali. La media era di circa cinque edicole all’anno. Solo il 2007 ha visto un’impennata che si è distinta rispetto al passato.

 Nel 2012 invece le edicole di Milano hanno vissuto un tracollo numerico storico, anche nei fatturati. 32 edicole cessate definitivamente e circa 30 sospese. Il dato è pesante come un macigno. E’ vero che bisogna leggere certi numeri con cautela, perché il nostro è un settore dove molti si avvicinano ritenendo che sia un attività semplice ed esenti da rischi, quando in realtà è esattamente il contrario. Molte edicole sono anche quindi chiuse per eccessiva svogliatezza da parte dell’imprenditore. Alcune di quelle sospese riapriranno, anche gli edicolanti si ammalano o devono chiudere per vari motivi per poi riprendere ma…ciò non toglie che il 2013 la città di Milano ha una riduzione dei punti vendita inferiore del 10% rispetto al 2011.

Colpa degli abbonamenti?NO. Gli editori hanno dati nazionali sugli abbonamenti ridicoli. Colpa dei non esclusivi?NO, a Milano, esclusa la GDO che non genera fatturati così importanti rispetto alla rete di vendita, sono un numero bassissimo e hanno “vita” estremamente breve. Allora cosa sta succedendo? Tutti gli editori del MONDO stanno tentando di capire la formula per risollevare una situazione editoriale STORICA e ognuno si inventa la sua soluzione e dice cosa devono fare…gli altri! Noi, edicolanti, non abbiamo questo tempo. Tutti gli editori stanno spostando risorse sull’ informazione on-line…noi edicolanti non guadagniamo sulle versione per i-pad del Corriere della Sera o di tutti gli altri editori.

La legge ci potrà aiutare, ci auguriamo in tempi brevi, quando ci libererà dai lacci e lacciuoli che ci legano, ma oggi il nostro “tesoro” sono i punti contatto quotidiani, la nostra capillarità sul territorio, gli orari di apertura e il nostro posizionamento.
Realizzare e capire l’attuale situazione è il primo passo per riscoprire l’imprenditorialità che un settore chiuso e contorto come quello editoriale ha voluto seppellire. Il primo punto è riscoprirci commercianti, non edicolanti.

venerdì 1 marzo 2013

Condé Nast - portiamo nuove lettrici in edicola


Di fronte a questo tipo di attività ci si chiede non quanto si guadagni ma quanto potenzialmente si potrà perdere. E’ lodevole il voler portare in edicola clienti oramai persi da lungo tempo o che mai hanno raggiunto un profilo tale da dover sentire il desiderio di avvinarsi alla lettura e all’ informazione. 
Ci si chiede anche come mai ci sia stato sottratto un cliente per poi sforzarsi tanto per farlo tornare da noi. Diversamente se si volesse colpire con la promozione chi usualmente non si reca in edicola non penso ci siano le premesse affinché questo diventi un affezionato cliente dell’edicolante solo grazie a pochi buoni sconto.

Non vedo però sinceramente nulla di nuovo o che non sia pericoloso nell’ operazione. La gestione dei buoni per il rivenditore raramente è stata accompagnata da un successivo incremento delle vendite e la raccolta dei dati anagrafici è stata sempre da noi assolutamente sconsigliata. Il perché è intuibile.

Interessanti l’app e il sito ma sconveniente il ritiro del buono e pericolosa l’operazione. Campagne pubblicitarie analoghe le abbiamo vissute con la  testata “Wired” il cui numero di abbonati è di molto superiore a quanto si venda in edicola, e altre testate mensili di Condé-Nast, hanno un numero di abbonati tali ed un prezzo dedicato all’ abbonato talmente seducente da essere visto solo come un concorrente.

Dal sito successivamente alla registrazione è possibile scaricarsi il primo buono e altri verranno messi a disposizione. Inutile dire che il furbo che si farà qualche copia in più ci sarà e che problemi con l’agenzia per l’accredito ci saranno ma non è questa la criticità maggiore.

Il dubbio nasce dal fatto che l’operazione è poco chiara fin dall’ inizio. Si esordisce con il dire che ci sarà un azione mirata dove verranno regalate un numero imprecisato di copie in un elegante shopper direttamente sulla porta di casa. Viene definito come ”incentivo alla fidelizzazione delle lettrici e all’acquisto in edicola”. Personalmente penso che il cliente fidelizzato sia colui che sente il “richiamo” dell’edicola come luogo dedicato all’ informazione e alla cultura, dove è possibile scoprire nuovi interessi e approfondire le proprie passioni. Se devo portarti la borsetta sullo zerbino e offrirti lo sconto del 50% per venire a trovarmi…non sarai mai un cliente da edicola.

I buoni si potranno stampare da internet, ma bisogna registrarsi. Sul medesimo il cliente riporterà i suoi dati… un incaricato ritirerà i buoni in determinate edicole, in altre verranno restituiti all’agenzia. L’applicazione per smartphone verrà utilizzata per recarsi in edicola o per versioni digitali?

Troppe cose non chiare promosse con strategie primitive.