giovedì 29 dicembre 2011

Un anno assieme a S.N.A.G. Milano


A tutti i Rivenditori di Giornali di Milano

Il 2011 è stato un anno particolarmente difficile per il comparto editoriale e per le rivendite di Milano.
Prima di entrare nello specifico dell’attività Associativa di S.N.A.G. Milano e Provincia è anche importante comprendere quanto sta accadendo attorno a noi, fuori dalle nostre attività. La vendita del prodotto editoriale è sempre più in crisi. Crisi dei consumi, disaffezione alla lettura, nuove tecnologie, prodotto non rinnovato e soprattutto mancanza di un progetto industriale di sviluppo della rete da parte del comparto editoriale, sono alcune delle variabili che oggi determinano un “cassetto” non più commisurato allo sforzo necessario per condurre le nostre attività.

Sarebbe facile pensare che gli abbonamenti stracciati o la G.D.O. siano una forte componente del calo di acquisti, nella realtà sta accadendo che le vendite sottratte, sebbene presenti, siano una parte non eccessivamente rilevante rispetto ad una grande crisi sui consumi della carta da parte dell’utenza. Il nuovo edicolante deve, ogni giorno, condividere la sua giornata con il fatto che il suo lavoro è profondamente cambiato e che si trasforma quotidianamente, richiamare così la propria professionalità, capacità commerciale ed imprenditoriale saper sfruttare questo cambiamento.
Argomento di grande rilevanza per le nostre attività è il lungo e sempre più tortuoso iter per la “Riforma dell’Editoria”. L’ultimo numero di Azienda Edicola ha ampiamente affrontato il tema, per cui tutti siamo informati e sappiamo quello che sta accadendo ma…l’insediamento del nuovo Governo ha ancora di più complicato la situazione ( vedi recente proclamazione di stato di agitazione). L’unica certezza che oggi si può offrire è il fatto che la nostra categoria sarà diversa, ma nel frattempo…?
A livello nazionale ma anche locale il nostro sistema distributivo ha fatto emergere tutta la sua fragilità. I distributori locali oramai implodono soffocati da un sistema che genera più costi che ricavi. Sono talmente preoccupati nella corsa al risparmio che hanno dimenticato i basilari principi che sostengono un rapporto commerciale. Troppo occupati a tagliare i costi e quindi oramai indifferenti a curare orari di consegna, accredito e riscontro della merce, adeguamenti dei quantitativi ecc…Interessante sotto questo aspetto sono le due interviste (Azienda Edicola n. 6 pag. 18 e succ.) ai rappresentanti dei distributori locali A.NA.DI.S (Associazione Nazionale Distributori Stampa) e N.D.M. (Network Diffusione Media) da dove emerge oltreché una disarmante disamina sulla passività del mondo editoriale e sulla vacuità della presenza F.I.E.G. (Federazione Italiana Editori Giornali), anche un attacco nei confronti degli editori a difesa di un mondo che può dare molto ma che non è correttamente valorizzato.
Milano e la sua Provincia hanno assistito a profondi cambiamenti nel 2011. Aspetto innovativo, anche se è sotto la nostra “lente d’ingrandimento”, essendoci sfumature pericolose, riguarda la possibilità di effettuare abbonamenti in edicola nell’area di Monza e Brianza dei quotidiani “Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport” oltre che un popolare settimanale. Si tratta di un test, che consente attraverso una tessera ed un POS di offrire un prodotto anche fortemente scontato, ma percependo il nostro solito aggio sul prezzo pieno del prodotto. Il test è in atto da circa 10 mesi sul distributore Parravicini s.r.l.. La scelta è caduta su quest’ultimo, dato che vi era la possibilità di fare una rete più articolata rispetto ad altre aree distributive (è necessario avere in edicola o un PC o un POS o in ogni caso una linea internet per fare ed offrire servizi ….).
Di grande rilevanza è stato il ritiro da parte dell’Agenzia Spediservice s.r.l. dalla piazza di Milano ed il subentro di AGIEMME. Da questo è nata una controversia solamente dello SNAG di Milano, ma non delle altre sigle, che si sta protraendo da tre mesi. In data 6 dicembre, viste le difficoltà vissute dai rivenditori di Milano, è stata da noi richiesta una convocazione presso la Federazione Italiana Editori dei due distributori di Milano per verificarne la congruità con le norme in vigore. Aspetto più rilevante è la così detta “bolla a macero” e sulla sua compilazione da parte del rivenditore. Lo S.N.A.G. di Milano, vista la grande pericolosità di questo sistema, da mesi chiede ai rivenditori di seguire le precise indicazioni sindacali.
Nota dolente sono però le liquidazioni da parte dell’Agenzia Spediservice s.r.l.. Già con il mese di luglio, prefigurandosi le difficoltà verificatesi poi in queste settimane, S.N.A.G. Milano consigliò, anche se non esplicitamente (ricordatevi che non tutto si può scrivere….) di svuotare il più possibile le rivendite e di non pagare l’ultimo estratto conto, in modo da non risultare all’apertura delle ferie a credito. Purtroppo alcuni non hanno seguito le indicazioni ed oggi siamo a supportarli in un difficile recupero. Proprio in questi giorni abbiamo raggiunto un accordo con Spediservice per gli accrediti che ci auguriamo vada in porto.
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Grandi risultati ha ottenuto SNAG Milano con il Comune, ottenendo, oltreché la possibilità di utilizzare la propria vettura nei giorni di blocco anche totale (in vigore con gennaio 2012), anche una grande riduzione degli aumenti previsti del canone COSAP. La nuova Amministrazione Comunale ha ritenuto di dover rivoluzionare tale canone con un regolamento molto differente. L’intervento dello S.N.A.G. di Milano (unica sigla presente ai tavoli…), ha consentito una forte riduzione degli aumenti ed una probabile ulteriore deroga sulle superfici soggette a tassa. Maggiori dettagli verranno successivamente trasmessi in quanto ad oggi è ancora oggetto di trattativa.
In maniera difficoltosa stavano procedendo le trattative con A.T.M. tant’è che negli ultimi mesi per poter affrontare determinate tematiche S.N.A.G. MILANO ha dovuto rivolgersi direttamente all’Amministrazione Comunale, con il risultato però di poter riaprire tutte le criticità in corso.
Il 2011 ha visto S.N.A.G. Milano impegnata su altri fronti nell’ambito dei servizi. E’ stata organizzata una struttura per la vendita di prodotti per bambini, al fine di poter offrire merceologie con costi e condizioni commerciali molto vantaggiose rispetto a quelle di mercato oltreché consentire di commercializzare prodotti in vendita solo in negozi specializzati e soprattutto per abituare la rete di vendita ad aprire partita i.v.a. ed a utilizzarla al pari delle altre attività commerciali e imprenditoriali italiane.
Sono stati istituiti corsi gratuiti obbligatori per i nuovi rivenditori, e facoltativi (ma consigliati!) per chi fa già questo lavoro, in tema di contabilità, lettura dei documenti, normative ecc…inoltre verranno messi in atto periodici corsi su Inforiv. Su tale tema abbiamo il piacere di informarvi che c’è una convenzione che consente di aver le migliori condizioni d’Italia e che l’utilizzo del programma da parte delle agenzie ha raggiunto un livello di implementazione e di lettura dei dati che ci consente di ritenerci un modello per tutte le piazze sul territorio nazionale. Molti aspetti verranno inoltre proposti con il mese di gennaio.
Grande successo continua ad avere il servizio di S.N.A.G. Nazionale “Trovaresa”, che verrà implementato nei prossimi mesi con…una sorpresa…e che viene dato gratuitamente a tutte le rivendite.
Il 2012 darà all’associato la possibilità di utilizzare alcune convenzioni costruite sulle necessità del rivenditore e su cui si sta lavorando. Alcune sono già attive (vedi le nostre comunicazioni) altre sono ancora da definire con le Agenzie.
Gli edicolanti associati S.N.A.G. Milano possono vantarsi di essere i più informati d’Italia. I numerosi comunicati attraverso il “Giornale SNAG” (e vi ricordiamo che se alcuni vengono ripetuti c’è un motivo) e le numerose e-mail di carattere commerciale e non solo accompagnati da un blog, costantemente aggiornato (http://snagpointmilano.blogspot.com/) oltreché fax e la canonica posta ordinaria verranno a breve implementate con altri servizi divulgativi. Al fine di avere la possibilità e una ragionevole maggiore certezza della ricezione dell’informazione verranno fatti degli investimenti e si attueranno modifiche dell’attuale sistema informativo. Negli ultimi mesi sono stati fatti più invii di circolari attraverso un pony privato, visto il contenuto delle nostre missive. Tutto questo per essere più vicini all’associato e per ricordargli che solo essendo informati e professionali si potranno affrontare le prossime sfide.
Nell’ambito di progetti informatici ed informativi è nato un grande disegno, che ha visto la sua realizzazione pratica con il mese di ottobre, che prevede la totale copertura della rete di vendita di Milano di una connessione internet gratuita per il rivenditore e che gli consentirà, attraverso la tecnologia wi-fi, di offrire questa opportunità (internet gratuito 24 ore su 24 ore) anche ai propri clienti. L’obbiettivo del progetto? Innovare tutta la rete di vendita a costo zero per l’edicolante e legarli attraverso una rete informativa che…invece di subire internet e la comunicazione online, riuscirà a farne il proprio modello di business nei prossimi anni, anche attraverso servizi innovativi.
Molto è stato fatto e molto stiamo mettendo in atto per sostenere un difficile momento, grazie soprattutto alla collaborazione e alla fiducia che molti rivenditori hanno voluto offrire a S.N.A.G. e al Consiglio Provinciale di Milano. La sfida più difficile non saranno solo però i soliti problemi d’agenzia ma riuscire a far emergere la posizione della “rete delle edicole milanesi” nell’ ambito del commercio e di una nuova veste imprenditoriale che dobbiamo riscoprire.
Un Augurio di un Felice Natale e di un grandioso Anno 2012.


    Il Presidente
Alessandro Rosa

Assonanze tra aree distributive e baronati

A quanto pare  il famoso collo di bottiglia dell’editoria non è l’edicolante, come sempre si è sostenuto ma è proprio il distributore locale
Effetti pratici del monopolio dei distributori locali

Gli edicolanti vogliono avere una prova concreta che il sistema informatico inforiv è efficace per portare efficienza alla rete di vendita? Ecco! basta vedere  come i distributori locali lo boicottano per fare in modo che sempre meno rivendite accedano il sistema.
Il distributore di Monza e Brianza, Parravicini s.r.l, invece di far pagare i soli costi obbligatori del programma, ovvero circa € 100,00 annui di ftp, obbliga il rivenditore a dover sottoscrivere contratti di assistenza ed help-desk quadruplicando quasi i costi.

Nulla di nuovo, molti si diranno. Ma in realtà c’è dell’altro. Non solo crea danno alla rete di vendita ma anche disconosce quanto sostiene la stessa F.I.E.G., proprietaria del programma. Dobbiamo quindi desumere che oramai i distributori costituiscono dei veri e propri baronati dove il rivenditore è solo…il suo bracciante? Sicuro è che, come da richiesta allegata inviata in data odierna, il problema verrà proprio discusso in F.I.E.G. in sede ci Commisione 15.
Riportiamo la richiesta inviata di convocazione in sede F.I.E.G. e l anostr aprecedente richiesta di adeguamento alle regole.

Richiesta di Comm. 15
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Constatato che il Distributore Locale di Monza e Brianza Parravicini s.r.l. disconosce apertamente quanto convenuto in sede di GRASS (vedi allegato), chiediamo la convocazione del medesimo in sede di Comm.15 per definire il diniego alle nostre richieste, perfettamente  in linea con l’analisi effettuata dalla Federazione Italiana Editori Giornali in tema di informatizzazione,  e la posizione dell’Agenzia nei confronti dei soggetti firmatari dell’Accordo Nazionale e relative Commissioni.
Tale necessità nasce dal fatto che, nonostante quanto predisposto dal vigente Accordo Nazionale in tema d’informatizzazione al suo art.11 dove si enuncia che:”Le parti sottolineano la necessità di accelerare il processo di informatizzazione della rete di vendita al fine di rendere più agevole il processo di distribuzione e vendita della stampa” , si sta configurando nella zona una ragionevole volontà a disincentivare il prodotto Inforiv, sia tenendo immotivatamente i costi alti (tanto da presumere un volontà imprenditoriale/commerciale da parte dell’Agenzia alla cessione del prodotto in rete con modalità onerose piuttosto che con logiche di partecipazione ad un progetto condiviso dalla filiera editoriale),  rispetto allo standard definito in sede F.I.E.G., sia non rilasciando gli aggiornamenti al programma adducendo motivazioni discutibili e pretestuose di carattere tecnico ma anche promuovendo invece, con vigore e risolutezza, programmi alternativi ”fatti in casa”, ceduti gratuitamente al rivenditore ma che permettono solo relativi controlli del punto vendita e del processo distributivo.
Considerata pertanto l’obbligatorietà per gli associati a dover forzatamente sostenere costi non necessari qualora desiderassero un’accurata gestione della propria attività nell’area distributiva di riferimento, e constatato il mancato adeguamento a quanto predisposto in sede F.I.E.G., chiediamo  una valutazione in merito, considerato anche il netto ostacolo che simili politiche rappresentano per il processo d’informatizzazione ed alla necessaria trasparenza dei processi distributivi e diffusionali connessi.
Cordiali saluti. 
   Il Presidente
(Alessandro Rosa)
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Richiesta di Adeguamento alle regole inviata al Distributore Parravicini

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In merito al suo recente rifiuto a consentire ad un rivenditore associato a Snag Milano la connessione al server ftp, pagandone il relativo costo, se quest’ultimo non dovesse stipulare un contratto di servizi relativamente ad help desk ed assistenza, teniamo a fare le seguenti considerazioni:
Con verbale datato 19 aprile al punto 7 è stato chiaramente indicato che:”La commissione ritiene i costi d’esercizio sostenuti dal rivenditore per l’utilizzo del sistema inforiv siano riassumibili in due tipologie distinte: facoltativi ed obbligatori.
Tra i costi obbligatori rientrano la connessione a Internet tramite ADSL con i relativi e l’accesso al server INFORIV – lato rivendita – per scambio dati con/coi Distributore/i tramite ftp server. Sono invece facoltativi, ma fortemente consigliati, i costi per l’Help Desk Inforiv e l’assistenza, da remoto o locale, per software e hardware.
Essendo stata presente la vostra Agenzia alle riunioni GRASS, sorprende quindi che comunichiate al nostro associato ed utente inforiv che: “…non è possibile usufruire parzialmente del contratto, e che, pertanto, siamo in attesa di conoscere se intende continuare ad usufruirne o meno. In assenza di Sue comunicazioni il servizio si intenderà tacitamente rinnovato, comprensivo di tutti i servizi che fanno parte integrante dello stesso.”
Riteniamo quindi importante un adeguamento al contenuto nelle riunioni predisposte per seguire l’avanzamento del progetto, tanto più che l’ analisi e la decisione del GRASS è emersa solo a seguito della mancanza di dati oggettivi che potessero giustificare  l’obbligatorietà di servizi tipicamente accessori.
Certi di poter definire meglio la natura della sua decisione nella sede che riterrà più opportuna, le chiediamo cortesemente nel contempo (visti i tempi ristretti per la scadenza del contratto) un adeguamento a quanto predisposto in sede FIEG in modo da non costringere il rivenditore a dover rinunciare al programma per motivi di carattere economico e non solo.
Distinti saluti.
    Il Presidente
(Alessandro Rosa)
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mercoledì 28 dicembre 2011

Ed. Master e Mondadori giocano con gli edicolanti

Sciopero degli edicolanti o meno è giusto che l’editoria faccia un bel esame di coscienza su ciò che invia nelle edicole italiane. Sfruttando le normative, che a fatica vorremmo modificare, le Edizioni Master in partnership al Gruppo Mondadori, riesce a creare un nuovo aborto editoriale.


"Che regalo!Abbonamenti". Un colpo di genio per alcuni un danno alla categoria ed al settore per i più . Senza tenere conto che ci si chiede quale rispetto vogliano ottenere questi editori da parte dell’ edicolante se non perdono occasione per penalizzarlo.
Usando i principi “Smart box” è stata partorita una nuova sedicente testata editoriale, che al suo interno nulla propone se non offerte di abbonamento al gruppo Mondadori ((esempio: Chi, Panorama, Confidenze, Donna Moderna, La Prova del Cuoco Magazine, TV Sorrisi e Canzoni,Grazia, Cucina Moderna, Casa Facile, Più Sani Più Belli Magazine, Men’s Health, Tu Style, Sale & Pepe, Turisti per Caso Magazine, Focus, Jack, Win Magazine, PC Professionale)

Ci hanno insegnato che la stampa, purché abbia requisiti di legge, è tutta uguale e che il rivenditore deve solo porla in vendita. In questo caso non c’è prodotto dell’ingegno o l’oggetto informativo o altro, solo un catalogo che invita il cliente ad abbonarsi con sconti anche dl 75% ( la rete di vendita ha il 19%...), invece di andare in edicola.

Per questo motivo invitiamo gli associati SNAG, ma non solo, a non porre i vendita il prodotto come da indicazioni dello SNAG Nazionale

domenica 25 dicembre 2011

Parità di trattamento e libertà di stampa


Parità di trattamento e libertà di stampa. Su questi nobili principi si è costruito dall’immediato dopo guerra ad oggi tutto l’impianto normativo, logistico e commerciale della rete di vendita italiana. Può quindi sembrare strano che quella che può apparire esteriormente come un’attività forse anche semplice e banale, in realtà sia solo la ridente facciata di ciò che rappresenta un baluardo per la libertà di stampa e di espressione per tutti i cittadini italiani.
Si sorprenderà quindi il lettore nell’apprendere che le edicole sul territorio nazionale non possono decidere né prezzi di vendita e di acquisto, nè tantomeno i quantitativi o termini di pagamento o il fornitore o qualsiasi altro principio commerciale ed imprenditoriale previsto per le comuni attività.
 La rete di vendita italiana è un tesoro per il cittadino. Unica in Europa per le sue caratteristiche e per la grande impronta sociale che riesce ad imprimere al settore. Liberalizzare cosa vorrebbe dire? Diventare in futuro commercianti ed imprenditori. Non un male per la rete di vendita, se impostata sul fatto che anche le rivendite sarebbero libere dai gioghi normativi ora in vigore, ma il crollo dei citati nobili principi ora in favore del cittadino. L’edicolante potrà proporre e spingere il prodotto sulla base delle richieste di mercato invece oggi deve porre in vendita sia il prodotto con grandi risultati di vendita come anche la rivista di nicchia, il piccolo quotidiano di partito e il prodotto ridistribuito di cinque anni prima, se in regola con le normative vigenti , risalenti appunto al 1948…

La Grande distribuzione o i non esclusivi hanno solo una minima parte del panorama editoriale presente in commercio. La GDO in particolare ha poche centinaia di titoli solo riconducibili a grandi gruppi editoriali. La rete di vendita italiana propone invece, con il proprio quotidiano sacrificio,la totalità del panorama editoriale presente sull’area distributiva di riferimento, in base ad invii imposti da un distributore locale per poi risalire nella filiera fino all’Editore. Da anni chiediamo una “legge sull’editoria” che tenga conto delle discrasie di sistema e riscopra non solo la rete di vendita ma anche rigeneri i processi editoriali e distributivi. La sperimentazione, che ha allargato la platea degli esercizi commerciali dando la possibilità anche ad altri di vendere quotidiani e periodici, ha prodotto risultati di vendita non in linea con le aspettative (+1,7%), creando però un sottolivello per la vendita del prodotto con caratteristiche commerciali molto peggiorative nei confronti non della rete di vendita esclusiva, bensì del cittadino.

Liberalizzazione quindi dei processi editoriali non vuol dire agevolare l’accesso al mercato di più soggetti, ma affondare un sistema nato con uno scopo e cresciuto su delicati equilibri in favore del consumatore/cittadino ed in conformità a principi istituzionali di altro profilo. Se si deve affrontare il problema, le edicole italiane hanno bisogno del sostegno del Governo per “rifondare” un sistema che tenga quindi in considerazione le finalità dei processi editoriali in favore del consumatore e della rete di vendita che per decenni è stata dedicata a questo scopo.
Gli ultimi anni, caratterizzati dall’esplosione della crisi editoriale, hanno visto però l’immobilismo da parte della controparte editoriale, F.I.E.G. in particolare, che ha preferito una gestione flaccida delle criticità emerse al fine di impantanarle piuttosto che sostenere un mondo che, nonostante le difficoltà rappresenta la parte più pura, produttiva e finanziariamente sana della filiera editoriale in quanto per potersi sostenere è costretta a pagamenti settimanali, obbligandosi ad esporsi con onerose fideiussioni solo per poter lavorare.

Indignato speciale

Spett.le
Redazione - Indignato speciale

Sinceramente indignato dal taglio dato al servizio del TG5 del 16 dicembre, ma assolutamente soddisfatto dal fatto che ci state offrendo la possibilità, su un piatto d’argento, di poter testimoniare la nostra ragione, gradiamo farvi pervenire alcune considerazioni.


Il servizio, dopo una panoramica sulle liberalizzazioni di alcune attività commerciali dedica anche uno spazio allo sciopero degli edicolanti, rimarcando il fatto che i tre giorni di “serrata” annunciati priverebbero l’utenza del prodotto quotidiano e periodico per circa una settimana.
Premettiamo che avendo la categoria degli edicolanti subito per decenni i continui scioperi della carta stampata senza mai dire una parola ci saremmo meritati più rispetto. Diciamo inoltre che, sotto certi punti di vista, sebbene noi rappresentiamo l’anello finale della filiera editoriale, siamo anche quelli che perfezionano tutti gli aspetti professionali che ruotano attorno al sistema, pertanto, quando voi scioperate, noi incassiamo nettamente di meno, avendo notevoli perdite sotto il profilo commerciale. Ci avete mai pensato?

Oggetto però di questa nostra “indignazione” è il fatto che erroneamente asseriate che la stampa sarà ugualmente presente nella Grande Distribuzione, in alcuni bar e tabacchi oppure nella vendita diretta. Errato! Proprio  per questo motivo noi protestiamo con i tre giorni di sciopero. Nella G.D.O. e negli altri punti è reperibile solo parte delle possibilità editoriali presenti sul mercato, ovvero quella che ha la possibilità imprenditoriale di accedere ad un modello di vendita differente.

Nella GDO è presente solo una minima percentuale dei prodotti. Quelli più alto vendenti e dei grandi gruppi editoriali. Gli stessi quotidiani minori non saranno presenti nei vari supermercati. Lo sapevate? Noi tuteliamo da decenni ( immediato dopo-guerra…) la libertà di stampa e di espressione del singolo cittadino sostenendo il suo diritto ad informare ed essere informato.

Voi avete fatto disinformazione nel far credere che esistano diversi livelli d’informazione, invece non è così. Solo le edicole e i negozi esclusivi sul territorio nazionale con il loro quotidiano sacrificio e negandosi così la possibilità di essere imprenditori con la propria attività, consentono l’accesso al mercato di ogni editore e si negano così la possibilità di scegliere il prodotto ed il quantitativo senza preferire l’alto vendente a quello con un assorbimento da parte del mercato uguale a zero.

Questo è il nostro lavoro quotidiano e ancora vi ringrazio perché  la nostra indignazione ci ha permesso di rimarcare il fatto che, contrariamente ad altri, siamo noi che sosteniamo la libertà di stampa.

sabato 24 dicembre 2011

Adotta un edicolante!



Come ho già detto in altre occasioni la proclamazione dello sciopero nazionale ha generato anche un forte entusiasmo in molti rivenditori e non solo. Mai era accaduto che telegiornali e quotidiani parlassero di noi e di una nostra possibile chiusura delle attività.

 Gli stessi distributori, tutti neutrali sul tema, avrebbero dovuto gestire la giornata del 27 dicembre in maniera assolutamente anomala e con grandi incognite da affrontare.
Di particolare pregio è stata la decisione da parte del Sig. Carlo Monguzi, Presidente dello S.N.A.G Circondariale di Monza e membro di Giunta nazionale di allestire un gazebo informativo per il cittadino per il 28 di dicembre.
Riportiamo il suo comunicato e siamo a disposizione qualora voleste mettervi in contatto con gli organizzatori.

"Gentili colleghi
 vi comunico che il giorno 28 Dicembre in occasione dell’iniziativa “Fai una buona azione, adotta un edicolante” lo Snag Circondariale di Monza sarà in piazza per dialogare con i cittadini e far conoscere la nostra situazione. Se passerai da noi sarai il benvenuto e potremo fare quattro chiacchiere sul mondo editoriale visto dalla parte della rete di vendita.  Allestiremo un gazebo in centro Monza piazzetta Upim ,dalle ore 10.00 alle ore 18 del 28 Dicembre 2011 e sarebbe utile anche la tua partecipazione in modo che ci si possa confrontare.
Se non potrai ti auguriamo comunque un Buon Natale e felice anno Nuovo

per lo Snag Circondariale
Carlo Monguzzi"


venerdì 23 dicembre 2011

Un primo risultato raggiunto

Questi ultimi giorni hanno fatto emergere aspetti della categoria ritenuti sopiti, ed evidenziato criticità già conosciute e tipiche del nostro settore.

L'edicola è CULTURA

Prima di tutto un enorme ringraziamento a tutti i rivenditori che hanno dimostrato voglia, entusiasmo ed una grande volontà di “riscatto” nei confronti delle quotidiane vessazioni di un sistema. Un grande ringraziamento a  coloro che si sono indaffarati nel contattare i vicini e anche ai rivenditori dei Comuni della Provincia di Milano che hanno deciso di aderire compatti alla protesta anche se per un solo giorno.

Sono emersi molti fattori critici nell’ operatività dell’ organizzazione dello sciopero, primo fra tutti la crisi economica che sta colpendo le rivendite.
 Ha sorpreso inoltre che la maggior parte dei rivenditori non conoscessero quello che stava accadendo nonostante se ne parli da mesi e nonostante Azienda Edicola di novembre/dicembre ( e non solo) abbia dedicato più pagine sul tema.
Non ha stupito, perché è naturale, che siano emersi grossi dubbi e problemi per la gestione del prodotto in caso di sciopero. Effettivamente anche se l’edicola chiude il mondo editoriale prosegue. Escono quindi i quotidiani, i settimanali ed i mensili, ci sono gli addebiti dei conti depositi e le rese da fare... Non in secondo piano è il fatto che l’estratto conto settimanale si presenta con la sua cadenza periodica ed un giorno senza incasso, ed  il pericolo dell’addebito della fornitura senza il reso è reale. Non dimentichiamo poi che, considerando che il sistema distributivo  fa acqua da tutte le parti non è da escludere che “presunte consegne di prodotto” ad edicola chiusa si sarebbero potute verificare.

E’ anche vero che il diritto allo sciopero ed alla protesta deve riguardare anche noi. Ci va tutto bene? Direi di no. Oggi il problema è stato non solo spostato, ma posto sotto l'attenzione del Governo e di un tavolo tecnico che si riunirà il dieci di gennaio. Un primo grande risultato è stato quindi raggiunto, nonostante la partecipazione alla chiusura fosse un incognita per tutti ( primo sciopero nazionale).

Informiamo quindi i rivenditori di Milano e Provincia, che in questi giorni la categoria ha risposto molto meglio di quanto ci aspettassimo, e che vogliamo considerare questi giorni solo come l’aver scaldato i motori di una macchina ferma da troppo tempo, tanto più che qualche problema da affrontare a muso d’uro è già sul tavolo.

Buon Natale a tutti

giovedì 22 dicembre 2011

Sospeso lo sciopero degli edicolanti

Sospeso lo sciopero del 27-28-29 dicembre

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Carlo Malinconico ha convocato un tavolo per la regolamentazione del nostro settore il 10 gennaio 2012.

mercoledì 21 dicembre 2011

Girano strane voci...

Girano starne voci. Sembra che una sigla sindacale non sia mai stata convinta della proclamazione dello sciopero e che abbia preferito tirare il sedere indietro nonostante la firma. In Toscana il problema è emerso nella maniera più eclatante.


A Milano girano starne voci sulla effettiva volontà a partecipare alla protesta quasi come se la firma posta sia solo un “proforma” e non la volontà perseguire un fine con un determinato mezzo e con la volontà politica che il caso richiede.
Di certo è che Carlo Malinconico si è fatto sentire e che riceverà le OO.SS il 22 dicembre alle 16,00  a Roma per….affrontare il problema. Alcuni rappresentanti sindacali di altre sigle già oggi sostenevano un blocco dello sciopero senza sapere nemmeno il contenuto della riunione... 
Poca chiarezza nelle posizioni di alcuni sindacati molta superficialità e addirittura poca trasparenza negli obbiettivi.
In questi giorni le novità si sono succedute ora dopo ora, creando subbuglio ma anche entusiasmo in edicolanti che fremevano dalla voglia di poter urlare il loro diritto allo sciopero. Il problema maggiore (oltre alla crisi economica che sta colpendo ogni edicolante milanese), sarà il comportamento delle agenzie. L’edicola chiude ma il mondo dell’editoria va avanti. Doppie forniture,doppie rese, doppi addebiti ecc…fanno si che per noi chiudere diventa un sacrificio economico ben oltre al mancato guadagno di un giorno.
In data 23 dicembre lo S.N.A.G. Milano ha inviato alle Agenzie di Milano e Provincia una diffida a consegnare la merce a rivendita chiusa e ad emettere un estratto conto con addebito di forniture ( conto depositi compresi) senza relativa resa. Vi invitiamo inoltre ad inviare alle Agenzie l’allegato al seguente link alle Agenzie. M.D.M. domani invierà un questionario per chiedere chi aderirà allo sciopero ma…ci ha confermato che non avverrà alcuna consegna se al passaggio dell’Agenzia la rivendita dovesse essere chiusa.

Vi invitiamo a tenervi informati e a starci vicino visto le continue novità che girano attorno a questo difficile momento



lunedì 19 dicembre 2011

Sciopero delle edicole. Chiudo o non chiudo?

Giorni pazzi questi per gli edicolanti! Il dubbio comune a tutti è se il collega vicino chiuderà o meno. Oggi ci sono stati posti parecchi quesiti e dubbi sul comportamento del distributore, se lascerà o meno la merce davanti alle nostre edicole (anche se chiuse), se emetterà estratto conto senza conteggiare il reso e se, per chi dovesse fare i tre giorni di sciopero, rischierà di trovarsi la merce dei giorni di chiusura e relative rese da fare.

Pausa di riflessione per tutta la rete di vendita

Posso tranquillizzare tutti. Nemmeno i distributori sanno come comportarsi. Anche loro si stanno chiedendo se aderiranno in 5 o in 5000. Non è mai capitato. A seconda delle adesioni si comporteranno di conseguenza per gli accantonamenti e per le consegne. Alcuni Distributori chiederanno ai rivenditori se desiderano rimanere chiusi o aperti per evitarsi costi e pasticci. Altri andranno alla cieca sapendo che in ogni caso affronteranno una grossa incognita.

Oggi la domanda principale che il rivenditore ha rivolto è stata:”...ma il mio vicino…cosa fa?” a volte sostituita da:” Dovevamo farlo 20 anni fa” oppure:” Se lo fanno tutti bene se no non serve….” Non avendo quindi certezze cosa accadrà?

I dubbi emersi sono legittimi e fanno parte della vita di tutti i giorni, tanto più che a far da sfondo a tutto questo c'è il fatto che una gravissima crisi economica/editoriale sta attanagliando le nostre attività. Chiudere quindi è un grandissimo sacrificio. Tutti ci chiediamo però se non può essere anche un’ opportunità. Possiamo cambiare il nostro lavoro? Liberalizzazione o no è una professione normale la nostra? Valeva la pena sostenere con i nostri soldi e sforzi un sistema che sta implodendo? La risposta la conosciamo tutti.

Oggi abbiamo la possibilità di fare quello che non è mai accaduto. Protestare. Normale e forse banale per tante attività, basti pensare ai tabaccai, ingestibile per noi. Perché la nostra vita è scadenzata dalle uscite dei settimanali e dal pagamento dell’estratto conto non dal week-end come per gli altri. Noi sappiamo che se oggi un edicolante chiude perché ha la febbre domani riceverà il doppio di merce….meglio farsela passare in edicola. L’editoria scadenza i nostri ritmi e ci rende impossibile anche fermarci a ragionare sul nostro lavoro. Per questo siamo diventati così passivi verso tutto. Zitto e paga! Questo ci impone l’attuale sistema distributivo, editoriale, normativo.

Oggi ho ricevute telefonate di rivenditori orgogliosi di chiudere, di altri che si sono organizzati con i colleghi del proprio Comune per chiudere tutti assieme e altri che faranno i servizi e poi chiuderanno e anche edicolanti che staranno aperti per motivi economici o di contratto. Ognuno ha il suo pensiero
 L’unica cosa che mi sento di dire è che ogni rivenditore debba fare il suo dovere e sarà sicuramente la cosa giusta.

domenica 18 dicembre 2011

Lettera aperta a tutti i miei colleghi edicolanti ...

Riproponiamo un post di Carlo Monguzzi (componente della Giunta S.N.A.G. Nazionale).

Carlo Monguzi - Giunta S.N.A.G. Nazionale
"Cari colleghi questo sciopero è per la nostra sopravvivenza. Potrebbe essere uno dei tanti che verranno. Ma sostengo che la liberalizzazio...
Lettera aperta a tutti i miei colleghi edicolanti ...:

sabato 17 dicembre 2011

La Distribuzione è contro le edicole?

Informiamo la rete di vendita di Milano e Provincia che alcuni distributori  non hanno dato la loro disponibilità alla distribuzione delle circolari. Queste verranno veicolate attraverso altri canali ma difficilmente riusciremo a garantire tempi e precisione nel recapito. Siete quindi tutti invitati a contattare i vostri colleghi e vicini per definire e concordare le modalità di chiusura che adotterrete, sempre in conformità alle indicazioni predisposte dalle ASSOCIAZIONI.

27-28-29 Edicole in sciopero!


Riportiamo il tseto ricevuto dallo S.N.A.G. Nazionale in merito alla protesta:

"Il testo predisposto dal Governo e in sede di approvazione in questi giorni, relativo alla Manovra "Salva Italia", prevede la liberalizzazione generalizzata di tutte le attività commerciali e l'eliminazione di una serie di restrizioni all'accesso per l'esercizio delle attività economiche,
il settore della vendita di quotidiani e periodici - nonostante le motivate e reiterate richieste di esclusione portate, dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali, all'attenzione del Governo e di tutti i Gruppi parlamentari - non risulta escluso dalle liberalizzazioni.
Riteniamo che questa liberalizzazione sia un provvedimento miope che non tiene conto delle particolarità del nostro settore e che disconosce la funzione dei rivenditori di giornali i quali, con il loro impegno quotidiano, assicurano di fatto il diritto di tutti gli editori di informare e il diritto di tutti i cittadini di essere informati, e ciò con orari, turni di apertura e margini di guadagno che non trovano riscontro in nessun settore propriamente commerciale.
Inoltre questa liberalizzazione risulta essere un "provvedimento a metà" che liberalizza solo l'accesso all'esercizio dell'attività di vendita di quotidiani e periodici (possibilità di nuove aperture di punti vendita senza alcuna programmazione a livello comunale, e quindi senza verificare che vi sia l'effettiva necessità di nuove rivendite), senza liberalizzare i rivenditori; gli stessi rimarranno quindi soggetti agli obblighi attuali in tema di condizioni di fornitura (prezzo di cessione e di vendita imposti, impossibilità di scelta del prodotto in termini di testate e numero di copie e impossibilità di approvvigionamenti da un diverso Distributore Locale).
Ne consegue che questa liberalizzazione non affida la rete di vendita al mercato, già fortemente compromesso dal calo delle vendite, ma ai Distributori Locali con il rischio di abusi da parte di questi ultimi.
Questa liberalizzazione non porterà un euro nelle tasche dei consumatori ma anzi determinerà un peggioramento del servizio reso all'utenza, un danno generale all'informazione e alle nostre attività con un concreto rischio di chiusura.
Per questi motivi, per rivendicare il nostro ruolo nella diffusione della carta stampata e in difesa di una rete di vendita dedicata in via esclusiva all'informazione al servizio dei cittadini, chiediamo alle rivendite di aderire ad una prima forma di protesta che deve essere messa in atto il 27, 28 e 29 dicembre con la chiusura totale delle edicole.
La vostra adesione è essenziale per dar voce alla categoria affinché le nostre ragioni possano essere ascoltate."

Documento

Edicolanti in sciopero? Mai visto!

Edicolanti in sciopero? Tre giorni? Mai successo! Grande motivo di orgoglio è stato per me sentire telegiornali e quotidiani che parlano di noi. Per la prima volta mi sono sentito come gli altri. Anche io ho il diritto di protestare. I milioni di clienti che vedranno le nostre edicole chiuse dopo essere stati abituati a vederla aperte anche il primo maggio, il 25 aprile, il  2 giugno e anche a Ferragosto, forse si porranno qualche domanda sul nostro lavoro.

Perché siamo chiusi? Perché le edicole, impostate come la storia ha voluto, stanno scomparendo. Eh si! Non è il mercato ma la Storia che ha disegnato il nostro lavoro. Usciti dall’immediato dopoguerra il nostro lavoro ha sostenuto, assieme al comparto editoriale, il diritto al cittadino ad essere informato e anche ad’informare, mantenendo parità di trattamento tra i prodotti editoriali ( quindi senza poter rifiutare di porre in vendita un prodotto inviato e senza poter scegliere quantitativi e titoli….). Noi non siamo un settore concorrenziale e con le regole di oggi potremo solo chiudere in poco tempo, poiché altre leggi e norme, oltrechè la strutturazione del mondo editoriale e distributivo, non ci consentono di essere imprenditori. Ma chi ci perderà? Solo il cittadino, che mai ha capito e si è chiesto la natura del nostro lavoro. Ti sei mai chiesto caro cittadino quanti e quali sono i titoli nella grande distribuzione, o da un tabaccaio/bar? Hai mai visto i quotidiani minori o i prodotti di gruppi editoriali differenti dai soliti colossi? No! Perché non ci sono!Da noi li trovi  e se non li abbiamo  te li cerchiamo, perché è  il nostro lavoro e lo sappiamo fare bene.

Caro edicolante sappiamo che non è nella nostra natura chiudere. Siamo abituati a  lavorare tutti i giorni 14 ore non a protestare, ma il 27, 28 e 29 il nostro dovere è di scioperare.

giovedì 15 dicembre 2011

Edicole in sciopero 27-28-29 dicembre chiusi!



Sciopero delle Edicole! E' il momento di farci conoscere e di far sapere al cittadino quanto sia importante il nostro quotidiano lavoro per la libertà d'informazione e la libertà di stampa.
Contro la liberalizzazione di un settore che libero non è mai stato ma che ancora, con queste "non regole", sarà soggetto allo strapotere di presunti  editori ed improvvisati distributori

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
Liberalizzazione della rete di vendita dei giornali:
una minaccia all’accesso all’informazione


Roma, 15 dicembre 2011 - Il provvedimento legislativo in via di approvazione liberalizzerà la
rete di vendita dei giornali, nonostante le motivate e reiterate richieste di esclusione portate all’attenzione del Governo e di tutti i Gruppi parlamentari.
Portiamo a questo punto all’attenzione diretta dell’opinione pubblica le nostre  preoccupazioni, rimaste inascoltate, che riguardano il diritto di tutti i cittadini ad una informazione libera e pluralista, sancito direttamente dall’articolo 21 della Costituzione.
La liberalizzazione del nostro settore, evidenzia infatti, di base, una limitata conoscenza delle
dinamiche e dei problemi reali del comparto editoriale, e mette in risalto la scarsa  considerazione che è stata data all’informazione a mezzo stampa, trattata come un comune prodotto commerciale.
Ma l’informazione a mezzo stampa non è un comune prodotto commerciale, né è distribuito
attualmente da una filiera libera da vincoli e regolamenti, per i seguenti motivi:

1. La vendita di quotidiani e periodici non è un’attività commerciale concorrenziale, in quanto
le edicole non commercializzano un prodotto in un’ottica concorrenziale (come per esempio i supermercati), ma assicurano in condizioni di parità assoluta la diffusione di tutte le testate
editoriali con parità di prezzi e di condizioni commerciali a tutti i consumatori, anche nelle
zone economicamente non appetibili.

2. L’attività di vendita di quotidiani e periodici non è un’attività libera, ma è una attività
fortemente vincolata. Le edicole infatti non possono decidere quale prodotto porre in vendita o il prezzo dello stesso o le condizioni di commercializzazione, in quanto deve essere assicurata la parità di parità di trattamento di tutte le testate e il diritto di tutti di accedere all’intera offerta editoriale in condizione di parità.

3. Sino ad oggi sono state le edicole sulla base del sistema autorizzativo e di pianificazione vigente ad assicurare la paritaria diffusione su tutto il territorio nazionale di tutti i quotidiani e di tutti i periodici senza distinzione di sorta, con prezzi e condizioni commerciali identiche in tutto il Paese. Sono state così le rivendite esclusive a garantire il diritto di tutti gli editori di informare e quello di tutti i cittadini di essere informati.

4. Con la liberalizzazione di questo settore, che è già in una gravissima crisi strutturale e congiunturale che impatta su oltre 50.000 famiglie, il Parlamento ha avviato un iter che porterà inevitabilmente alla chiusura di migliaia di edicole, lasciando la sopravvivenza delle altre nelle mani, non del mercato o del libero incontro di domanda e offerta, ma dei distributori locali di quotidiani e periodici.

Saranno quindi circa 100 soggetti privati - che operano in un regime di monopolio di fatto nell’ambito territoriale di loro competenza - che decideranno se la redditività prodotta dalle edicole esistenti è funzionale ai loro interessi aziendali, così come l’apertura di nuove rivendite; e ai quali sarà anche affidata la delicata funzione di valutare l’eventuale accesso delle testate editoriali alla rete di quotidiani e periodici.
Con queste premesse si rischia di concentrare la diffusione dell’informazione e dello sviluppo
della rete in capo a soggetti privati con le conseguenze di dare un colpo mortale alla democrazia nel nostro Paese.
La liberalizzazione del nostro settore mette così in crisi il principio di parità di trattamento, non garantisce alcun vantaggio ai consumatori (in quanto il prezzo delle pubblicazioni è comunque fissato dagli editori) e colpisce quella rete di punti vendita esclusivi che con il loro lavoro ed il loro impegno assicurano la diffusione della stampa, senza portare alcuna sostanziale apertura di mercato e alcuna possibilità di sviluppare una reale concorrenza.
Per queste ragioni le organizzazioni di categoria che sottoscrivono questo comunicato, preannunciano una serie di iniziative di protesta a sostegno di tali ragioni, anche con la chiusura delle rivendite, che saranno rappresentate nella conferenza stampa che è stata indetta in Roma per lunedì 19 dicembre alle ore 11 presso l’Hotel Nazionale in Piazza Montecitorio, 131 a Roma.
Una prima forma di protesta sarà messa in atto il 27, il 28 e il 29 dicembre con la chiusura totale delle edicole.

SINAGI affiliato SLC-CGIL - Il Segretario Generale Vito Michea
UILTuCS GIORNALAI – Il Presidente Nazionale Enzo Bardi
SNAG CONFCOMMERCIO - Il Presidente Armando Abbiati
FENAGI CONFESERCENTI - Il Presidente Nazionale Giovanni Lorenzetti

mercoledì 14 dicembre 2011

TG SNAG del 9 dicembre

Ricordiamo l’appuntamento bisettimanale del “TG SNAG”, che potrete visionare sul sito www.snagnazionale.it
Il  “TG SNAG” è un nuovo strumento informativo per aggiornare le rivendite di tutta Italia di quanto sta accadendo sul territorio in tema di editoria.
 

Con l’edizione del 9 dicembre si parla di:

Ø      Cambiamento ai vertici – Carlo Malinconico ex presidente della FIEG nominato Sottosegretario all’editoria
Ø      Un aiuto concreto ai rivenditori alluvionati di Liguria e Toscana
Ø      Il Circolo della Stampa ospita il consiglio Nazionale SNAG -  Riforma dell’editoria Creazione di una rete alternativa ai tabaccai
Ø      Nuovi servizi agli associati S.N.A.G.
Ø      Sovrasconti di Natale e loro erogazione sul territorio
Ø      e…molto altro

 Ricordiamo che la nostra attività quotidiana non è nient’altro che il riflesso del quadro economico ed editoriale nazionale. Pensare solo al nostro chiosco o negozio senza pensare che le trasformazioni in atto ci colpiranno, nel bene o nel male,  è segno di scarsa concretezza.

Aspetto di grande rilevanza emerso nelle consultazioni  con il Governo è la concreta volontà di quest’ultimo di sostenere la crescita di una rete alternativa a quella dei tabacchi.

E’ quindi evidente che per innovare, oltre al denaro, si necessita anche della volontà da parte del rivenditore di riscoprire una nuova professionalità.

martedì 13 dicembre 2011

Lettera aperta a tutti i quotidiani Nazionali

Cari Direttori
 
Ho letto la vostra lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti.  Con delle buone probabilità, vista la pubblicazione sui vostri autorevoli quotidiani, non potrà sottrarsi dal leggerla. Quella che gli ho inviato io, si è persa strada facendo.
Pertanto non sarà in grado di avere un'ulteriore conferma  che 35.000 rivendite di quotidiani e periodici in tutta Italia sono sull'orlo del disastro. Non domani, oggi. Certo sarebbe bastato un minimo accenno nella vostra lettera aperta, per far capire che esistiamo anche noi e che siamo parte di voi. E sì perché le notizie che i vostri giornalisti scrivono, che voi pubblicate e che distribuite, noi le vendiamo. Pertanto non dovremmo essere così … invisibili. 
Leggo oggi Domenica 11 Dicembre che c'è anche la Fnsi in agitazione. La stessa esprime solidarietà alle vostre richieste.   Editori, Direttori, Giornalisti, Stampatori. Siete tanti. O dovremmo dire,siamo tanti?
Quando voi dissentite,cioè scioperate, noi siamo sul posto di lavoro. Voi direte << adesso questo ci parla di soldi…>> Sono tentato. Mi limiterò a dirvi che la stragrande maggioranza di noi, si affanna per  stipendi modesti, dettati da un'attività mal retribuita.  Mi limiterò a dirvi che abbiamo un Accordo che ci impone di stare aperti anche se voi non ci fate arrivare i quotidiani.  Si chiama parità di trattamento. Belle parole, ma i fatti sono un'altra cosa. Cosa aspettiamo – insieme – a favorire il cambiamento? Voi annunciate lo sciopero, noi ve lo sosteniamo. Voi raggiungete la meta e noi per lo sciopero ci prendiamo un sacco di volgarità. E noi spieghiamo, argomentiamo le vostre ragioni, parliamo di libertà di espressione, di importanza della  funzione della stampa. La vostra funzione. E noi?
Questo non è un lamento, ne tanto meno una protesta. Ma l'angoscia di uomini e donne, che attraverso la loro operosità, cercano di affermare  un'identità. Siamo gente che cerca  di sopravvivere e non di sparire nell' oscurità silenziosa di quest'ultima finanziaria.
 
 
Cordialmente
 
Carlo Monguzzi
Componente Giunta Snag- Confcommercio  (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai)
ma anzitutto edicolante.

domenica 11 dicembre 2011

Commissione Ferie? No, Commissione Agibilità della rete di vendita!


Le ferie e le chiusure sul territorio Nazionale sono regolate dal nostro Accordo di categoria. Viene prevista una commissione che verifica l’andamento ed i dati sul territorio Nazionale ed una Provinciale che su scala locale verifica la cosiddetta “Agibilità della rete di vendita” ( Art. 3 e art.  4 Accordo Nazionale).
La possibilità di discussione di tali commissioni è però molto più ampia di quanto viene comunemente fatto e va oltre la semplice accettazione o meno di turni di ferie o di chiusure straordinarie. Per questo motivo, anche successivamente alle dimissioni del precedente coordinatore provinciale (Dott. Diego Perdonimi di M-DIS) è stata inoltrata alla Federazione Italiana Editori una richiesta della citata Commissione per discutere non i soliti punti d’interesse dell’Editore e dei Distributori ma di quelli che interessano alle edicole di Milano ovvero orari di consegna orari di apertura ecc...La richiesta è stata inoltrata dalla sola sigla S.N.A.G. di Milano.

Ecco il testo!
Come da dibattimento avvenuto durante la riunite tenutasi presso FIEG in data 2 dicembre scaturita dalla volontà comune di rapportarsi e conoscere il nuovo Coordinatore per Milano e Provincia della Commissione Provinciale art 4 del vigente Accordo Nazione, si ripropone e dettaglia quanto segue:

  • S.N.A.G. Milano ribadisce la natura paritetica dei soggetti costituenti la Commissione Provinciale
  • S.N.A.G. Milano propone una metodologia più garantista del trattamento dei dati sensibili di rivenditori che inoltrano richieste in conformità a quanto disposto dal vigente A.N. art 4

Successivamente alla trattazione dei compiti e dei doveri della Commissione Provinciale in tema di agibilità di rete di vendita e in seguito alla stringente necessità da parte della rete commerciale di porre in essere correttivi a disfunzioni in atto sul territorio si chiede un urgente convocazione della Commissione Provinciale dove vengano inseriti in ordine del giorno i seguenti temi:
  • Realizzazione della più ampia agibilità della rete attraverso il monitoraggio degli orari consegna
  • Individuazione dell’orario ottimale di funzionamento in relazione alle esigenze di mercato e distributive della singola zona come previsto dall’art 3 in tema di competenze delle Commissioni Provinciali
  • Impossibilità oggettiva ad ottemperare a quanto predisposto dall’ Art 3, nella sua esplicita dichiarazione secondo cui :” Le pubblicazioni devono essere poste in vendita subito dopo il loro ricevimento con tempestività e impegno professionale tali da favorire lo sviluppo della loro diffusione.”
  • Salvaguardia delle esigenze di vendita nelle singole zone attraverso una preventiva programmazione.
  • Condivisione di dati finalizzati alla verifica dello stato dell’agibilità della rete di vendita al fine di monitorarne potenzialità e “salute strutturale”