domenica 26 febbraio 2012

TG SNAG - Edizione 24 febbraio

E' on line la nuova edizione del Tg SNAG




Tra gli argomenti:
  • Art 39 inattesa della conversione in legge – Conservare e rafforzare la nuova norma di legge
  • Attenzione al canone speciale RAI
  • Giornali distribuiti nonostante la neve  
  • “La carta ai tempi di internet”
  • Diabolik compie 50 anni

Liberalizzazione delle edicole?Si scherzava...

Il Prof. Mario Monti contro il quarto potere si è dimostrato proprio uno scolaretto. Le mannaiate che è riuscito a dare da ogni parte nessun effetto hanno sortito nel nostro mondo. L'editoria non è libera e le edicole ne sono schiave!


Siamo oramai il risultato del più grande e granitico monopolio d’Italia e l’unica volta nella storia dal dopo guerra ad oggi che finalmente una ventata liberalizzatrice era riuscita a smuovere il puzzo che stagnava nell’editoria ecco che una nuova forza assolutamente trasversale e conservatrice ( Simona Vicari - Pdl e Filippo Bubbico - Pd),  ha messo le cose esattamente come erano prima in difesa della lobby della distribuzione, ovvero i cani da guardia dell'editoria italiana.
Quando si parla di editoria,chissà perché la pensano  destra che a sinistra nella stessa maniera.
La possibilità di poter creare concorrenza e libertà imprenditoriale per le rivendite esclusive sembra oramai agli sgoccioli.

Nuovamente, l’unico settore italiano che chiede di essere liberalizzato perché quotidianamente vessato ed oramai improduttivo, riamane inascoltato e vittima di un sistema contorto e parassitario come quello distributivo ed editoriale. Fanno troppo comodi i nostri soldi con cui finanziamo l’editoria italiana e il mondo nascosto e parallelo che gli da vita. Troppo comodo riuscire attraverso una categoria passiva in ogni nodo strutturale, drogare i dati di diffusione, di vendita, di reso. Riuscire a mascherare ciò che esce dagli stampatori e ciò che torna in macero…per legge, e solo per nascondere un settore che sta in piedi solo con i nostri soldi freschi o con quelli dello Stato. Noi che oramai siamo l’unica parte pulita e solvente dell’editori italiana.
Pronti quindi a mettere in atto forme di protesta

OO.SS contro la modifica dell'art 39



martedì 21 febbraio 2012

Zagor con Repubblica...pronta la ristampa!

Tex ci ha abbandonato il 16 febbraio con la sua ultima uscita. Una grande collana che ci ha accompagnato per lungo tempo lascia spazio ad un altro grande e storico personaggio della Bonelli, lo spirito con la scure!


L’iniziale serie di tex che si sarebbe dovuta concludere con un numero modesto di uscite, visto il grande successo si è smodatamente allungata invece per quasi 250 numeri. Zagor con il numero uno sembra non voglia sfigurare. La prima uscita, com’era ovvio è andata a ruba tanto da dover essere necessaria una repentina ristampa.





Attenzione a seguire i clienti e pronti con i rifornimenti!

lunedì 20 febbraio 2012

DeAgostini-Star wars scacchi!Ecco come ci soffia i clienti

Per l'editore siamo solo  solo un canale promozionale.I vecchi edicolanti si ricorderanno come noi rete di vendita abbiamo contribuito a fare grande la DeAgostini attraverso la raccolta dei fascicoli. Oggi invece ci trattano come poco più di un canale promozionale.

Il lato oscuro dell'editoria

 Sappiamo bene che l’uscita del "numero 1" per il collezionabile ha per noi la funzione di acquisizione del cliente. Il taglio praticato dall'editore con il numero due è talmente elevato che le copie diffuse sono appena sufficienti per gestire il cliente con le solite scuse, per non fare la figura degli sciocchi e per vedere però ugualmente  allontanarsi da noi possibilità di guadagno. Con la terza uscita siamo disposti a scannarci l’un l’altro per accaparrarci un centinaio di copie in tutta Milano. A questo punto il cliente incomincia a guardarsi attorno. Spaventato dal non poter fare la sua collezione preferita e dopo aver visto che il nostro modo pugnace di affrontare il problema con i nostri postini di fiducia ( Agenzie di Distribuzione per gli addetti ai lavori), in realtà potrebbe nascondere menefreghismo, scarsa voglia di lavorare, mancanza professionale ed altro, non conoscendo tutti retroscena, il cliente cerca l’alternativa... A questo punto il nostro lavoro per la DeAgostini si conclude e l’hanno avuta ancora vinta. Lo scarto in edicola,  sperando che non ci siano ancora tagli. Gli edicolanti più ottimisti faranno la”copia garantita” augurandosi che il cliente non venga contattato direttamente dopo pochi numeri ( fatto usuale). I più scaltri faranno la copia garantita a nome proprio della sorella della moglie ( unico sistema consigliato!) per evitare che l’ingordigia dell’editore superi il buon senso. Ma…molti clienti, stremati da una rete di vendita volutamente resa affamata affinché il cliente spolveri le copie in giro per la città, e nel contempo abbia un immagine sconfortante in merito alla su ambita collezione, cercheranno di abbonarsi direttamente per aver comodamente il prodotto e la certezza ( presunta) di poter completare l’opera.

Leggere sul sito della DeAgostini il seguente testo  fa veramente male :

8. PERCHE' DOVREI ADERIRE ALL'OFFERTA PIUTTOSTO CHE ACQUISTARE IN EDICOLA?
Per la COMODITA' di ricevere direttamente a casa senza spese.
Per la CERTEZZA di non perdere nemmeno un numero.
Per la CONVENIENZA di prezzo che ti viene riservata
Per gli OMAGGI previsti dall'offerta.
Per il pagamento posticipato.
Per la possibilità di effettuare i pagamenti direttamente dal tuo computer.
Per la sostituzione gratuita di tutto il materiale eventualmente danneggiato

È veramente triste ma ci da l’dea di ciò che siamo per l’editore: un canale promozionale per permettere al cliente di vedere e toccare il prodotto da vendere poi attraverso altri sistemi meno onerosi e più redditizi.

Una soluzione al problema non c’è. L’edicolante dovrebbe però fare un conto di ciò che guadagna con i  primi tre numeri della pubblicazioni e chiedersi se non convenga evitarne la vendita per poi offrirla in blocco al cliente, acquisendolo solo dopo aver una ragionevole certezza di riuscire ad avere il prodotto ad ogni uscita. Non bisogna vendere il numero uno e due. Con l’uscita del tre bisogna iniziare a fare la prenotazione solo con i clienti convinti, non quelli che spazzolano i numeri uno perché costano poco.

In questa maniera incominceranno ad aver richieste di abbonamento più tardi rispetto al solito e con qualche stratagemma non ci vedremmo soffiare il cliente

domenica 19 febbraio 2012

A.T.M.-Negozi di metropolitana inesistenti per il catasto?

I problemi con A.T.M., come rete di vendita di documenti da viaggio, si sono particolarmente intensificati per i rivenditori siti nelle metropolitane milanesi.
 Le edicole di superficie lamentano da tempo una scarsa attenzione da parte di A.T.M. a voler effettuare un servizio accurato all’ utente. Sostanzialmente l’Azienda di trasporti  pone una serie di paletti tali da costringere il rivenditore a non commercializzare i documenti da viaggio, in quanto nascono premesse tali da farli diventare un costo per il punto vendita piuttosto che un occasione di guadagno. Il rivenditore non guadagnerà, l’utente dovrà andare in giro a cercarsi il suo biglietto…I Pass per l’AREA C inoltre vengono distribuiti in una maniera tale da non consentire un giusto servizio all’utente milanese.

Mai però ci saremmo aspettati che, per quanto riguarda tutti i negozi di metropolitana, ci fosse un incomprensibile stato di irregolarità così diffusa. Da quanto viene riportato dal quotidiano free-press MetroNews e da quanto confermato dallo stesso Assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran(...leggendo l'articolo...), i negozi di Metropolitana non sono mai stati accatastati. Come ripreso nello stesso titolo si parla di negozi fantasma. Quindi, il soggetto che riscuote gli affitti attraverso un regolare contratto (?), che vessa anche molti di questi ( e non si parla delle sole edicole) con canoni non gestibili e che impone modifiche ai negozi per “messa a norma”, pretende locazioni per ambienti mai denunciate al catasto…Ancora più sconcertante è l’Ammissione dell’Assessore e conoscere che tale situazione è vecchia di decenni. A chi diamo i nostri soldi per l’affitto? Chi sono i nostri interlocutori?

Al fine di aver una maggiore chiarezza verrà richiesto nei prossimi giorni un incontro con A.T.M. e con L’amministrazione Comunale.

sabato 18 febbraio 2012

Canone RAi anche per i PC?

Molte edicole, alcune anche nella Provincia di Milano, hanno ricevuto in questi giorni una richiesta di pagamento del Canone RAI. L’importo richiesto è superiore ai € 400,00.
Perchè bisogna pagare la RAI?

In questo momento sembra che sia in atto una vera e propria bufera che sta coinvolgendo tutti i professionisti e commercianti in quanto, come accaduto più volte negli anni, la R.A.I. sta mandando a tappeto tali richieste.
La legge che istituisce il cosiddetto “Canone Rai” fu emanata nel 1938 per poter far propaganda di un certo tipo nella maniera più ampia possibile. La tecnologia però si è evoluta  nel frattempo ed oggi non ha più senso applicare la medesima logica ai vari strumenti disponibili, cellulari compresi o a un videocitofono. Chi ha uno smartphone dovrà pagare centinaia di euro per un canone? Tralasciamo poi la naturale discussione sull’utilizzo di tale somme da parte del servizio pubblico. La mazzata complessiva, come denuncia Rete Imprese Italia (Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Casartigiani), è di 980 milioni di euro sulle imprese, con richieste che variano dai 200 euro ai 6mila euro l’anno, a seconda della tipologia di impresa

Secondo la RAI quindi il solo possesso di un Computer ed uno schermo, comporta il pagamento del canone. L’edicolante con un PC avrebbe quindi una nuova tassa ( chiamiamola col vero nome), gli uffici ed i professionisti, l’avrebbero moltiplicata per il numero di PC utilizzati, per cui una grande struttura medio piccola che può aver anche una ventina di PC pagherebbe…migliaia di euro di tassa.

La giusta interpretazione è assolutamente controversa ed il solo fatto che da nessun organo governativo sia mai stata emanata la giusta lettura del regio decreto, testimonia proprio il fatto che l’ incongruità della norma è evidente.

A partire dal marzo 2007, l'Associazione per iDiritti degli Utenti e Consumatori (ADUC), ha in ogni maniera ed in più occasione tentato di sciogliere questo dubbio coinvolgendo tutte le parti interessate dal problema, con il risultato però di non aver mai risposte chiare sulla tassa più evasa d’Italia. Si è addirittura parlato in passato di inserire gli importi relativi nella bolletta elettrica in quanto si presuppone che, chi ha la corrente in casa, ha anche un apparecchio televisivo.

Vista la difficoltà interpretativa della norma solo chi è in possesso di un normale televisore deve pagare il canone. Chi ha un PC non deve pagare nulla, pertanto mettete la richiesta della R.A.I. nel vostro schedario e lasciatela li a riposare senza far nient’altro, fino al prossimo Festiva di Sanremo.

L’unico sistema per non pagare il canone RAI è chiederne il “suggellamento” e ricordiamo che nessuno può entrare nel vostro negozio o nella vostra abitazione a meno che non ci sia un mandato del giudice, quindi attenzione in questo periodo perché si potrebbe essere soggetti a truffe e furti proprio in virtù del fatto che queste richieste a tappeto possono creare confusione.

giovedì 16 febbraio 2012

L'edicolante tassativamente non fa nulla!

Tassativamente l’edicolante non fa nulla! Le rivendite potrebbero ricevere la comunicazione sotto riportata, in cesta o a mezzo e-mail.

Tassativamente l’edicolante deve pensare solo al proprio lavoro e al suo cassetto e le Agenzie la parola "tassativamente" non devono permettersi nemmeno di usarla visto che loro stanno sfuggendo dai loro doveri da lunghi mesi ed hanno gettato Milano, sotto l’aspetto del servizio distributivo, in un vera e propria crisi ( vedi nostra richiesta inviata in F.I.E.G. rimasta ancora inevasa). Se il distributore consegnerà il materiale in tempo utile alla preparazione del prodotto, ed in maniera assemblata e da subito distinguibile dal resto del prodotto e soprattutto fruibile immediatamente anche dal cliente allora il compenso per il compiegamento di € 0,00185 non verrà considerato solo come un risarcimento per il lavoro fatto e per lo smaltimento della carta che il cliente ci deposita ai margini dell’edicola ( oramai solo gli inserzionisti credono ancora che al cliente interessino questi inserti…).

Bisogna poi tenere presente che "tassativamente" nel contempo il Corriere della Sera dovrà iniziare a ragionare  per trovare sistemi più innovativi di promozione del giornale che non siano il solito regalare copie in ogni portone per soffiare clienti alla rete di vendita.

Quindi l’edicolante che ricevesse tale comunicazione saprà come tassativamente si deve comportare


mercoledì 15 febbraio 2012

TG SNAG - Nuova edizione

Il TG SNAG è on-line con la sua edizione del 10 febbraio. Particolare attenzione viene rivolta alle novità normative ed al  rapporto con il mondo editoriale e distributivo. Una rivoluzione del settore che ha visto lo SNAG attento e stimolato dalle opportunità che può creare una maggiore libertà imprenditoriale per le nostre attività.



Nel TG SNAG si parlerà quindi di:

  • A Milano lo SNAG illustra l’art.39 del decreto sulle liberalizzazioni
  • Nuovo incontro con il Governo
  • Le edicole espongano i giornali che vendono
  • Piano d’intervento per le rivendite alluvionate
  • Caro edicolante l’IVA non è un costo e genera nuove opportunità
  • Salgono a 120 milioni di euro i contributi all’editoria
  • E non solo…..
Buonavisione

Edicole VS Bollini

Tutte le edicole italiane hanno un dono. Tale potere in passato era ottenibile grazie alle proprietà di un oggetto misterioso definito pietra filosofale. Unica differenza? Noi trasmutiamo in oro non il piombo ma la carta.

 Noi monetizziamo il vecchio, il macero, ciò che viene digerito dal circuito editoriale. Svuotano ciò che può essere salvato dai container nelle nostre edicole in cambio di freschi euro. Sosteniamo, per legge, con i nostri soldi e controvoglia, presunti editori e manifesti faccendieri.
La legge lo prevede; o meglio..non lo impedisce. Un prodotto editoriale, anche se vecchio, purchè sia regolarmente registrato in tribunale, può tornare nel “circuito editoriale” come se fosse nuovo con un semplice rettangolino attaccato sopra che, magicamente, è in grado di rigenerare la carta straccia.

Non è una novità degli ultimi anni. Il sistema è vecchio di decenni. Oggi di diverso è che lo fanno tutti anche quelli che una volta tenevano ad avere un immagine pulita, ma soprattutto il fatto è che lo stickers a furia di “rigenerare morti” ha ridotto le edicole piene di zombie.
Gli editori, forti della possibilità di poter abusare del concetto di parità di trattamento e di poter sfruttare norme vaghe ed obsolete hanno fatto proliferare un male circoscritto ad un vero cancro per la rete di vendita riempendola di inutile cartaccia.

Raccomandiamo un' attenta lettura dell’articola pubblicato da Azienda Edicola e riportato dallo S.N.A.G. Nazionale a questo link.


photo credit: arnoKath via photopin cc

venerdì 3 febbraio 2012

Inforiv demo

Finalmente dopo tanti anni è stata data la possibilità alla rete di vendita italiana di scaricare una versione demo di inforiv. Qua sotto o a questo link un breve tutorial in merito.





Successivamente alla stesura dell’ultimo verbale GRAS, la F.I.E.G. ha ritenuto opportuno dare quest’opportunità alla rete di vendita.

E’ possibile scaricare la demo dal sito “inforivendita”, che, lo  ricordiamo rappresenta il sito ufficiale del programma, e scaricarlo a questo link.

Ricordiamo che un' altra importante novità espressa nel medesimo verbale è la possibilità di poter utilizzare il programma senza dover sostenere i costi accessori al medesimo, ovvero le varie forme di assistenza, help-desk o altro imposte dal  distributori locali. Uno dei fornitori della Provincia di Milano ha, stranamente, preferito obbligare i rivenditori a pagare tre volte il prezzo standard…senza produrre alcuna motivazione in merito ( anche se è facile intuirla).
Per questo motivo è stata chiesta una convocazione in F.I.E,G. del distributore per discutere questa inammissibile obbligatorietà imposta alla rete di vendita


Sarebbe importante che altri rivenditori facessero la nostra medesima richiesta al proprio distributore locale per saggiarne la risposta e supportare così l’iniziativa di Milano.

giovedì 2 febbraio 2012

Edicole. Cosa cambia?

Profonde variazioni sono state apportate al Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n° 170 che, come è noto, rappresenta buona parte del quadro normativo italiano per la vendita di quotidiani e periodici.
Le modifiche vanno ad integrare, senza quindi eliminare, quelle che rappresentano le regole del settore.
Evidenziamo che il Decreto deve essere convertito in legge entro sessanta giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ed il  testo potrebbe ancora subire delle modifiche.

Siete quindi invitati  a mantenere i consueti rapporti con le Agenzie di distribuzione locale.

Vi informiamo che il 7 febbraio alle ore 16-30 è convocato presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma il tavolo tecnico di tutte le componenti della filiera per affrontare e approfondire le recenti disposizioni normative in materia di distribuzione e vendita dei giornali

Le modifiche, che ricordiamo devono essere convertite in legge, non hanno toccato i limiti di metratura come sembrava dalle prime stesure del decreto né il prezzo di cessione delle testate alla rete di vendita sia esclusiva come per quella non esclusiva.
 Sostanziali modifiche, sulle quali sono in corso richieste di chiarimento anche per termini “sconosciuti” nell’ambito editoriale, sono state comunque apportate al D.lgs. 170.

Purtroppo abbiamo dovuto constatare delle difficoltà a comunicare con la rete di vendita attraverso il nostro “giornale SNAG”, in quanto le modifiche di legge sembrano non gradite al nostro distributore locale. Chiediamo quindi la vs collaborazione ad inoltrare il seguente comunicato ai vs colleghi.
Nello specifico dalle variazioni apportate si vanno a stravolgere quelli che sono i pilastri per la vendita del prodotto in edicola ma anche della distribuzione la quale perderebbe gran parte del proprio coercitivo potere sulla rete di vendita.
Come abbiamo avuto modo di discutere in questo post alcuni termini utilizzati dalla legge  nella giurisprudenza non hanno una chiara valenza. “Edicolante”, cosa vuol dire? Il tabaccaio che vende giornali è un edicolante o è  un non esclusivo? Le edicole possono rendere i prodotti “complementari”..., cosa vuol dire? Ognuno avrebbe una sua definizione per tale termine, il problema è che non si capisce l’interpretazione che ha voluto dare il legislatore. Possiamo vendere anche altri prodotti secondo la norma vigente. Noi lo potevamo fare anche prima tendendo però presente gli indirizzi regionali della Lombardia, che prevedono la possibilità di vendere al massimo il 30% di prodotto non editoriale. E’ ancora in vigore questa norma? Qual è la norma vigente? Possiamo inoltre defalcare il valore del materiale fornito in conto vendita. Sostanzialmente noi riceviamo tutto in conto vendita e all’interno di tale materiale parte di esso giunge in conto deposito, cioè con una forma di pagamento scaturita da un accordo nazionale. E’ evidente però che non ha senso defalcare dall’estratto conto prodotto non pagato…Importante aspetto è quello degli sconti, non solo parametrati al basso aggio che percepiamo ma anche fiscalmente sarebbe un vero problema gestire degli sconti. La mancata fornitura in eccesso come in difetto si configura come una pratica commerciale sleale, quindi, da dimostrare ma identificata per legge. In chiusura si evidenzia che le clausole contrattuali contrarie al presente articolo sono nulle. Ribadiamo che si fa riferimento solo al contrasto con l’art. 5 del Decreto Legislativo 170 non ad altre norme.
Al momento quindi molti dubbi sono sotto l’attenzione dei rappresentanti sindacali, dei tecnici ma anche dei distributori e del mondo editoriale e vi terremo informati su ogni sviluppo in merito.