giovedì 27 febbraio 2014

Le edicole

Le “edicole” rappresentano una realtà importante quanto sconosciuta nel mondo commerciale. Oggi magari il loro ruolo informativo potrebbe sembrare a molti di secondo piano, visto i passi tecnologici degli ultimi anni, ma non si può non tenere conto del grande, quanto incompreso ruolo istituzionale e sociale che hanno avuto per più di un cinquantennio.

Un paese incomincia a definirsi tale quando c’è una chiesa, una farmacia, un’ edicola ed un bar. Intorno a queste semplici, solo in apparenza, strutture si formano le comunità, i rapporti sociali…le città. Il ruolo informativo è inutile spiegare quanto sia importante ma solo gli addetti al settore, non dell’editoria in generale, ma proprio dell’ attività di vendita del prodotto editoriale, conoscono cosa è in realtà il lavoro dell’edicolante.


 Normalmente quando tentiamo di spiegare la vita di un prodotto editoriale dalla sua ideazione a quando viene venduto, ad un imprenditore, un politico o anche al cliente rimangono spiazzati. Risultano quasi incomprensibili le logiche che governano il nostro settore, perché sono assolutamente atipiche.

Sotto un certo profilo siamo imprenditori, nel senso che investiamo nella nostra attività ma non viviamo in un mondo imprenditoriale. Entriamo in un mondo già confezionato con regole, per mille motivi, inattaccabili da sempre. Sotto molti aspetti siamo più un enorme catena di Franchising. La più grande d’Europa.

Meno di un pugno  di distributori nazionali sono una diretta emanazione di grandi gruppi editoriali, tranne SODIP, ed  hanno in portafoglio tutto il mercato editoriale e ne determinano le strategie. Circa un centinaio di distributori, ma ne chiuderanno diverse decine, hanno un mandato blindato su zone sempre più ampie per la distribuzione del prodotto, in regime di assoluto monopolio.
 Assolutamente incontrollabili decidono i quantitativi da mandare in rete, i titoli, i sistemi di pagamento della rete di vendita e ogni tipo di gestione, riuscendo a far credere anche agli editori, che non sono loro  a comandare.

Gli edicolanti esclusivi, circa 30.000 ed in caduta vorticosa, assorbono tutte le distorsioni del sistema.

 Non decidono ovviamente il prezzo del prodotto, il prezzo di cessione deve essere uniforme su tutto il territorio, non possono gestire gli ordini, i quantitativi, i  titoli, quando pagare come pagare cosa pagare, orari di apertura chiusura  ecc…
Non so se è un mondo brutto o meno è sicuramente un luogo dove la libera imprenditoria non esiste ed il monopolio distributivo ha ingessato il settore privandolo di ogni essenza imprenditoriale.

I pilastri che hanno determinato le modalità di vendita del prodotto editoriale sono uguali da diversi decenni e sembra che nulla stia cambiando in quanto anche l’unico soggetto riconosciuto per trattare le nostre attività, F.I.E.G., è oramai latitante da diversi anni.

I migliori contributi li sta dando oggi la crisi anche se a discapito del prodotto editoriale e di una professionalità che è sempre più difficile riscontrare.

Volete sentir parlare di editoria, quella vera? Chiedete al vostro edicolante ne sa più di un manager R.C.S.

A.R.

venerdì 21 febbraio 2014

Riprende la "stampa" dei documenti di viaggio

Quando riusciamo a fare squadra i risultati si vedono. Un grande risultato per i rivenditori di Milano ma anche per le organizzazioni sindacali che si sono mosse velocemente e soprattutto serrate e decise. 

 Il problema non è di facile risoluzione, volendo sintetizzare diciamo che A.T.M. non riesce a tutelarsi al 100% da eventuali insoluti sui pagamenti. L'attuale sistema di pagamento e di stampa, considerata anche la mole degli scambi, risulta essere troppo rigida e onerosa da un verso e rischiosa per l'altro. L’azienda di Milano aveva così intenzione di impedire la stampa attraverso  la DSD di carnet e dei tesserini 2X6. Avrebbero quindi predisposto loro la consegna chiedendo il pagamento contestuale…


Diciamo che siamo riusciti a trovare un accordo temporaneo su questo tema ma è evidente che si dovrà trovare una soluzione che vada in favore non solo dei due principali soggetti coinvolti rete commerciale ed A.T.M., ma anche dell’utenza che si ritroverebbe con un servizio non proprio efficiente.

venerdì 14 febbraio 2014

Comunicazioni

Dagli ultimi giorni di gennaio ad oggi ci sono stati segnalati circa 9 furti o tentativi di furto in edicole e negozi, oltre a 3 edicole di metropolitana.

E’ nostra intenzione intervenire con la questura per evidenziare il problema e per richiedere la massima sorveglianza sui punti vendita, soprattutto negli orari di apertura/chiusura.

Facciamo presente però che, nonostante le nostre ripetute richieste, a tutt’oggi non abbiamo ricevuto alcuna copia di denuncia di furto o tentato furto da parte dei rivenditori.
  


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Riportiamo, qui di seguito una comunicazione ricevuta dall’Unione Commercianti:

SEGNALAZIONE INIZIATIVA EQUIVOCA

Abbiamo ricevuto segnalazioni secondo le quali alcuni soggetti, telefonicamente, presentandosi come funzionari della Camera di Commercio di Milano, tentano di fissare con l’interlocutore un incontro affinché, con l’ausilio di un commercialista, possano procedere, durante la visita, alla verifica del conto corrente bancario, motivando l’iniziativa per finalità anti-usura.

Detta proposta non proviene dalla Camera di Commercio di Milano.
Vi preghiamo di prestare la massima attenzione al riguardo.

SEGNALAZIONE BOLLETTINO EQUIVOCO

Si ricorda che la Società Kuadra s.r.l. sta emettendo ed inviando, alle Imprese, molteplici bollettini, tramite i quali, in modo assai poco chiaro, viene richiesto il pagamento relativo, all’inserimento in un portale on-line di multiservizi.

Si avverte, dunque, che si tratta di un pagamento non obbligatorio e con finalità esclusivamente commerciali, che nulla ha a che vedere con il Registro Camerale.

Pertanto, si invitano gli Associati a porre la massima attenzione nel caso di ricevimento di un simile bollettino, nonchè a tenere a mente che non si tratta di un pagamento obbligatorio ai fini delle CCIAA e Registro delle Imprese.

S.N.A.G. Milano

giovedì 13 febbraio 2014

Agibilità della rete di vendita

Lo S.N.A.G. si è rifiutato di rispettare quanto previsto dal vigente Accordo Nazionale in tema di agibilità della rete di vendita.
Così come accade da tempo, e creando solo benefici per la rete di vendita e per l'utenza, i rivenditori associati sono liberi di autogestirsi le loro attività. Con il 2014 estenderemo questa protesta silenziosa e costante anche in altre aree.
Abbiamo ritenuto opportuno ribadire la nostra indisponibilità a partecipare alle riunioni di Commissione Provinciale e Nazionale art. 4 e gli associati, pertanto, potranno chiudere i punti vendita in relazione alle proprie necessità, senza sottostare a “pressioni” o imposizioni da parte editoriale e soprattutto distributiva.
Risulta, inoltre, non appropriato che la Fieg ritenga di convocare solo ed unicamente la Commissione per l’agibilità della rete di vendita per costringere i rivenditori a rimanere aperti magari in aree o periodi dell’anno che non sono compensati da un adeguato ritorno economico,  e non convochi Commissioni ben più importanti e relative a problemi di natura distributiva,  editoriale e soprattutto “Commerciale”.
Lo S.N.A.G. pertanto  non riterrà validi e vincolanti i turni di ferie eventualmente stabiliti e sosterrà chiusure ed aperture dei propri associati secondo le esigenze di natura economica e non solo, sempre però con la massima professionalità e correttezza.

Siete pertanto invitati ad informarci per tempo su ogni vostra necessità in termini di chiusure o aperture nell’arco dell’anno. Sarà nostro impegno seguire le vostre esigenze nel migliore dei modi comunicando le vostre necessità.

"Agenzie riunite", la crisi colpisce le imprese e...le idee!

“Agenzie Riunite”, distributore che copre, in virtù di un mandato di zona conferitogli dagli editori,  un’ ampia area tra  Varese, Milano e Busto Arsizio non riesce a distinguersi da tante altre ditte di trasporto e non riesce a sfuggire da quel delirio di onnipotenza tipico di chi possiede un “monopolio”.

La recente trovata di fare una doppia bolla per i prodotti…identificati dal distributore stesso (perché le vere logiche emergeranno in futuro) con un’ innovativa quanto paradossale forma di pagamento, riesce a creare ancora più caos e disastri di quelli tipici del mondo distributivo.



Saranno  felici molti editori che vedranno il loro prodotto tornare indietro dopo pochi giorni perché fatto pagare subito? Saranno contenti gli edicolanti di pagare subito quello che potrebbero pagare dopo 60 giorni? Il distributore in questo momento preferisce la confusione con intenti poco chiari. 

Da un lato raggiunge il primo obbiettivo ovvero di monetizzare subito un prodotto che è non è stato ancora pagato all’ editore, quindi ricevendo enormi anticipi finanziari, dall’ altro c’è un aspetto legato al fatto che con questo metodo un imprenditore si crea la distribuzione nella distribuzione, con una bolla dedicata a prodotti magari reperiti sul mercati a bancali…e con aggi, per il distributore locale, molto più ampi di quelli concessi. Quello che in gergo viene definito”privè”.



Un brutto momento per il settore e per la distribuzione. Soggetti che in realtà dovrebbero occuparsi solo di logistica vogliono fare i maghi del marketing e determinare le strategie di posizionamento di un prodotto, quando in realtà dovrebbero solo portare un pacco da un punto "A" a un punto"B". 

La crisi colpisce tutti e i trasporti non ne sono immuni. Il grande svantaggio per noi è che lavoriamo con soggetti che hanno una posizione dominante…e a volte è facile anche abusarne.

A.T.M.- bandi per i negozi fantasma

Nella giornata di mercoledì 12 febbraio si è tenuta l'audizione con le Commissioni Congiunte mobilità e commercio del Comune di Milano. Hanno partecipato anche gli Assessori Maran e D'Alfonso, nonché l'avvocato Alberto Rho, Affari legali A.T.M.
I noti problemi di A.T.M.in e merito agli accatastamenti, mantenuti sempre nell'ombra, sono esplosi con tutta la loro virulenza proprio in questi mesi.


Diversi sono gli interessi che ora vedono coinvolti gli spazi di metropolitana. Sintetizzando, ma senza banalizzare, diciamo che le necessità di rimodernare e valorizzare questi luoghi sono evidenti e non riguardano solo gli aspetti legati all’ accatastamento ma anche altri di sicurezza dei locali e quindi del cittadino di grande rilevanza che ancora non sono emersi… Soldi non ci sono e il Comune ritiene, a torto o ragione, che consentendo l’accesso ai locali di grandi marchi con capacità d’investimento molto più alte si possano rimodernare a costo zero gli spazi. Il problema sono gli esercenti oggi in attività.

Trasmettiamo il documento depositato e discusso  in commissione e condiviso da tutte le sigle sindacali rappresentative del settore.


Al Comune di Milano
Commissioni Mobilità e Commercio
Gli spazi di metropolitana destinati alla locazione, gestiti da A.T.M. s.p.a., sono complessivamente n. 317. Di questi n. 293 sono regolarmente ceduti in locazione ed alcuni sono oggetto di contenzioso. Circa un migliaio di dipendenti svolgono la loro attività in questi negozi esprimendo risvolti occupazionali di grande rilevanza
Nel corso degli anni sono emersi problemi di varia natura in merito a questi ambienti. Dalle più semplici norme legate alla sicurezza, a criticità legate ad affitti di negozi che non risultano regolarmente accatastati. Quest’ultimo se vogliamo, pur essendo un problema tecnico di grande rilevanza, potrebbe risultare addirittura secondario rispetto alla salute e alla sicurezza del cittadino e dell’utente. Il fatto incontestabile è comunque che, problemi noti da tutti i soggetti oggi coinvolti, siano stati solo “gestiti” per troppo tempo ed in queste settimane sono esplosi con tutte le loro criticità.
Con delibera di Giunta comunale n. 955 del 4 maggio 2012 sono state approvate le linee di indirizzo per il convenzionamento con il Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincia di Milano per dare assistenza al Comune in questi ambiti. Prendiamo atto dell'avvenuto incarico con lettera datata 8 marzo 2013 in cui si conferisce al citato collegio l’incarico a procedere per gli aggiornamenti catastali. In tutto questo lasso di tempo A.T.M. s.p.a non ha ritenuto opportuno pensare a cosa avrebbe portato un mancato rinnovo dei contratti d’affitto così come l’evidenza pubblica o gara al massimo rialzo, solo recentemente dichiarata da A.T.M.
Gli esercenti di metropolitana hanno sempre affrontato periodicamente rinnovi del contratto d’affitto, dialogando con le OO.SS.
Non dimentichiamo che gli edicolanti hanno poi un rapporto professionale e di servizi molto stretto con A.T.M. e conseguentemente con l’Amministrazione Comunale in quanto rivenditori dei documenti di viaggio. L’attività dell’edicolante è inquadrata da un capitolato che determina: gli orari di apertura/chiusura, hanno ferie imposte e consentite solo previa comunicazione, sanzioni pecuniarie in caso di ritardi o di criticità legate al rapporto con l’utenza, sono soggette alle direttive tecniche al controllo e al potere disciplinare di A.T.M., ovviamente anche negli aggi e nelle forme di pagamento, imposte a monte senza possibilità d’intervento. Un servizio per l’utenza e il cittadino più che un'attività imprenditoriale propriamente detta.
Nonostante questo, A.T.M. ha inviato una disdetta del contratto d’affitto, giustificandolo come un atto dovuto. Ci è stato chiesto un progetto di rinnovo delle edicole in modo da poter affrontare gli anni futuri con un metodo più moderno e performante rispetto a quello attuale. Le OO.SS., unitariamente, hanno proposto una nuova visione del punto vendita con un progetto sul quale si sarebbero resi parte attiva nella loro concretizzazione. In realtà il tutto si è rilevato come l’anticamera di uno sfratto per diverse decine di esercenti con relativi dipendenti e famiglie. Sorprende quindi che in assenza di opportuni incontri con le OOSS, A.T.M. abbia ritenuto di comunicarci la sua intenzione ad avviare le procedure giudiziarie di sfratto per finita locazione, obbligando i conduttori a sostenere addirittura spese legali.

Ci rendiamo conto dei doveri di un Amministrazione. Ci chiediamo se siano state fatte però le dovute considerazioni in merito agli investimenti fatti dagli esercenti, che non vedranno alcun loro  ammortamento e delle disfunzioni che si creeranno sulle linee di metropolitana qualora vengano applicate logiche semplicemente tendenti al “rilancio dell’offerta”. Tutto questo in un momento in cui la città sta crescendo per affrontare “EXPO 2015” ma che soprattutto deve sostenere le attività per affrontare e sconfiggere una crisi che ha abbracciato tutto il mondo commerciale ed imprenditoriale.
Colpisce ancora di più il fatto che nonostante l’Amministrazione Comunale abbia dimostrato un vivo e concreto interesse ad un settore in profonda crisi come quello editoriale, attraverso progetti di rilancio del ruolo delle edicole, manchi di attenzione nel momento in cui vengono messe in discussione più di 70 edicole. Oramai potete vedere cosa sta accadendo. Vendere editoria non è più produttivo e quando viene chiusa un attività lo è per sempre.
Chiediamo pertanto una maggior presa di coscienza di quanto potrebbe accadere se non viene affrontata in maniera politica, la difficile fase che ci vede coinvolti. Non è sufficiente dare un alto valore al metro quadrato ma bisogna anche saper interpretare il grande valore sociale delle attività oggi attive. E’ corretto valorizzare gli spazi di metropolitana ma la logica del “miglior offerente” verrebbe accompagnata dal sacrificio di un gran numero di commercianti e imprenditori che per incomprensibili strategie non sono stati preparati ed informati correttamente.
Le numerose assemblee tenute con tutti gli operatori di metropolitana hanno fatto emergere  una profonda preoccupazione per le modalità con cui ATM intende procedere ai rinnovi, ritenendole pregiudizievoli e penalizzanti nei confronti degli attuali conduttori.  
Resta inoltre inteso che le scriventi Organizzazioni Sindacali presentano perplessità in merito al repentino passaggio dal rapporto strettamente commerciale, caratterizzato da un contratto d’affitto di tipo privatistico regolamentato dalla legge su “equo canone”, a logiche tipiche della “Concessione”.
In considerazione a quanto esposto chiediamo pertanto:
1.      La proroga dei contratti di locazione in scadenza
2.      l’immediato avvio degli incontri con le OO.SS. finalizzati a predisporre e a stabilire le modalità con cui procedere ai rinnovi.


Ringraziamo anticipatamente per l’attenzione che l’Amministrazione vorrà porre per quanto brevemente espresso e siamo a disposizione per eventuali ulteriori approfondimenti. 

sabato 8 febbraio 2014

Commissione consigliare del 12 febbraio

Come già anticipato nell’ assemblea del 28 gennaio 2014, è giunta la convocazione per la commissione  Consigliare che si terrà mercoledì 12 febbraio a Palazzo Marino.

Interverranno per il comune di Milano l’assessore ai trasporti Maran e l’Assessore al commercio D’Alfonso. Parteciperanno tutte le OOSS, S.N.A.G – Si.Na.Gi. – CISl Giornalai ed esercenti vari – Fe.Na.Gi. – UIL 


La situazione è come noto molto delicata. Gli interessi da parte dell’Amministrazione comunale sono diversi. Lo stesso Ass. Maran in una recente intervista ha voluto addirittura puntualizzare, forse con fin troppa chiarezza che gli spazi di proprietà del demanio devono essere valorizzati per il bene della collettività, pertanto la cosiddetta “evidenza pubblica” risulta essere lo strumento più idoneo per consentire a nuovi soggetti, dalle potenzialità economiche più consistenti, l’accesso a questi spazi. Non ha considerato però le famiglie che hanno investito per quelle attività magari da pochi mesi o chi per 30 anni è sempre stato soggetto a rinnovo dei contratti d'affitto  e non di "concessione".

L'amministrazione ha trovato una nuova fonte di entrata? Tutto fa pensare di si. 

La situazione di incertezza in cui si sono ritrovate tutte le attività locate nelle linee di metropolitana è stata chiaramente espressa  nella citata e partecipata assemblea.

Le OO.SS sindacali sono assolutamente allineate e serrate nel chiedere all’ Amministrazione Comunale ed a A.T.M. s.p.a. oltreché la dovuta chiarezza fino ad ora mancata,che si mettano in atto forme di sostegno ai i rivenditori affinché non si concretizzino le minacce di sfratto, ma si dia inizio ad un dialogo tale da ripristinare le necessarie prospettive imprenditoriali e professionali.